professionem. Expleto praescripto curriculo, ordinationem suscepit sacerdo-
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale124
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale126
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale128
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale130
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale132
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale134
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale136
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale138
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale140
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale142
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale144
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale146
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale148
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale150
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale152
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale154
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale156
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale158
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale160
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale162
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale164
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale166
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale168
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale170
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale172
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale174
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale176
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale178
cezione della vita di ampi settori della società. Il passato appare, cosı̀, solo
infatti che la Chiesa possa trarre ispirazione nelle sue scelte attingendo al suo
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale182
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale184
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale186
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale188
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale190
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale192
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale194
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale196
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale198
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale200
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale202
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale204
Acta Benedicti Pp. XVI 153
illuminare le persone affinché si estenda il dono dell'amicizia concreta con il
Dio con il volto umano. Perciò vogliamo e dobbiamo sempre testimoniare
questa fede e l'amore che vive nella nostra fede. Avremmo trascurato un
dovere vero, umano e divino, se avessimo lasciato gli altri soli e se avessimo
riservato la fede che abbiamo solo per noi. Saremmo infedeli anche a noi stessi
se non offrissimo questa fede al mondo, pur sempre rispettando la libertà
degli altri. La presenza della fede nel mondo è un elemento positivo, anche se
non si converte nessuno; è un punto di riferimento.
Mi hanno detto esponenti di religioni non cristiane: per noi la presenza del
cristianesimo è un punto di riferimento che ci aiuta, anche se non ci conver-
tiamo. Pensiamo alla grande figura di Mahatma Gandhi: pur essendo ferma-
mente legato alla sua religione, per lui il discorso della montagna era un
punto fondamentale di riferimento, che ha formato tutta la sua vita. E cosı̀
il fermento della fede, pur non convertendolo al cristianesimo, è entrato nella
sua vita. E mi pare che questo fermento dell'amore cristiano che traspare dal
Vangelo è - oltre al lavoro missionario che cerca di allargare gli spazi della
fede - un servizio che rendiamo all'umanità.
Pensiamo a san Paolo. Ho riapprofondito poco tempo fa la sua motiva-
zione missionaria. Ne ho parlato anche alla Curia in occasione dell'incontro di
fine d'anno. Lui era commosso dalla parola del Signore nel suo sermone
escatologico. Prima di ogni avvenimento, prima del ritorno del Figlio dell'uo-
mo, il Vangelo deve essere predicato a tutte le genti. Condizione perché il
mondo raggiunga la sua perfezione, per la sua apertura al paradiso, è che il
vangelo sia annunciato a tutti. Egli pose tutto lo zelo missionario affinché il
vangelo potesse arrivare a tutti possibilmente già nella sua generazione, per
rispondere al comandamento del Signore « perché sia annunciato a tutte le
genti ». Il suo desiderio non era tanto di battezzare tutte le genti, quanto la
presenza del Vangelo del mondo e dunque il compimento della storia come
tale. Mi sembra che oggi, vedendo l'andamento della storia, si possa capire
meglio che questa presenza della parola di Dio, che questo annuncio che
arriva a tutti come fermento, è necessario perché il mondo possa realmente
giungere al suo scopo. In questo senso noi vogliamo sı̀ la conversione di tutti,
ma lasciamo che sia il Signore ad agire. Importante è che chi vuole convertirsi
ne abbia la possibilità e che appaia sul mondo per tutti questa luce del
Signore come punto di riferimento e come luce che aiuta, senza la quale il
mondo non può trovare se stesso. Non so se mi sono spiegato bene: dialogo e
missione non solo non si escludono, ma l'uno chiede l'altra.