professionem. Expleto praescripto curriculo, ordinationem suscepit sacerdo-
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cezione della vita di ampi settori della società. Il passato appare, cosı̀, solo
infatti che la Chiesa possa trarre ispirazione nelle sue scelte attingendo al suo
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(Don Alberto Orlando, vice parroco della parrocchia di Santa Maria Ma-
dre della Provvidenza). Vorrei rappresentarle una difficoltà vissuta a Loreto con
i giovani lo scorso anno. A Loreto abbiamo trascorso una giornata bellissima, ma
tra le tante cose belle abbiamo notato una certa distanza tra lei e i giovani. Siamo
arrivati il pomeriggio. Non siamo riusciti né a sistemarci, né a vedere, né a
sentire. Quando poi è arrivata la sera lei è andato via e noi siamo come rimasti
in balia della televisione, che in un certo senso ci ha usato. I giovani però hanno
bisogno di calore. Una ragazza per esempio mi ha detto: « Normalmente il Papa ci
chiama "cari giovani", invece oggi ci ha chiamato giovani amici. Ed era molto
contenta per questo. Come mai non sottolineare questo particolare, questa vici-
nanza? Anche il collegamento televisivo con Loreto era molto freddo, molto lonta-
no; anche il momento della preghiera ha vissuto delle difficoltà perché era legato a
dei punti luce rimasti chiusi sino a tardi, almeno sino a quando non è terminato
lo spettacolo televisivo. La seconda cosa invece che ci ha creato qualche difficoltà è
stata la liturgia del giorno dopo, un po' pesante soprattutto per quanto riguarda
canti e musica. Al momento dell'alleluja, per farle un esempio, una ragazza ha
notato che nonostante il caldo queste canzoni e queste musiche si protraevano in
tempi lunghissimi, quasi che a nessuno importasse dei disagi di chi era stretto
nella calca. E si trattava di ragazzi che tutte le domeniche frequentano la messa.
Ecco le due domande: come mai questa distanza tra lei e loro; e poi come conci-
liare il tesoro della liturgia in tutta la solennità con il sentimento, l'affetto e
l'emotività che nutre i giovani e dei quali essi hanno tanto bisogno? Vorrei anche
un consiglio: come regolarci tra solennità e emotività. Anche perché siamo noi
stessi sacerdoti a chiederci spesso quanto noi preti siamo capaci di vivere con
semplicità l'emozione e il sentimento. Ed essendo noi i ministri del sacramento
vorremmo essere in grado di orientare sentimento e emotività verso un giusto
equilibrio.
Il primo punto propostomi è legato alla situazione organizzativa: io l'ho
trovata cosı̀ come era, quindi non so se era possibile magari organizzare in
modo diverso. Considerando le migliaia di persone che c'erano, era impossi-
bile, credo, far sı̀ che tutti potessero essere vicini allo stesso modo. Anzi, per
questo abbiamo seguito un percorso con la macchina, per avere un po' di
vicinanza con le singole persone. Però terremo conto di questo e vedremo se
in futuro, in altri incontri con migliaia e migliaia di persone, sarà mai possi-
bile fare qualcosa di diverso. Mi sembra tuttavia importante che cresca il
sentimento di una vicinanza interiore, che trovi il ponte che ci unisce anche se
localmente distanti.