96 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
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192 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
194 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Acta Francisci Pp. 131
in collaborazione e benevolenza. Da nemici ed estranei, siamo diventati
amici e fratelli. Il Concilio, con la Dichiarazione Nostra aetate, ha tracciato
la via: "sì" alla riscoperta delle radici ebraiche del cristianesimo; "no" ad ogni forma di antisemitismo, e condanna di ogni ingiuria, discriminazione e
persecuzione che ne derivano ». Nostra aetate ha definito teologicamente per
la prima volta, in maniera esplicita, le relazioni della Chiesa cattolica con
l'ebraismo. Essa naturalmente non ha risolto tutte le questioni teologiche
che ci riguardano, ma vi ha fatto riferimento in maniera incoraggiante,
fornendo un importantissimo stimolo per ulteriori, necessarie riflessioni.
A questo proposito, il 10 dicembre 2015, la Commissione per i rapporti
religiosi con l'ebraismo ha pubblicato un nuovo documento, che affronta le
questioni teologiche emerse negli ultimi decenni trascorsi dalla promulga-
zione di Nostra aetate. Infatti, la dimensione teologica del dialogo ebraico-
cattolico merita di essere sempre più approfondita, e desidero incoraggiare
tutti coloro che sono impegnati in questo dialogo a continuare in tal senso,
con discernimento e perseveranza. Proprio da un punto di vista teologico,
appare chiaramente l'inscindibile legame che unisce cristiani ed ebrei. I
cristiani, per comprendere sé stessi, non possono non fare riferimento alle
radici ebraiche, e la Chiesa, pur professando la salvezza attraverso la fede
in Cristo, riconosce l'irrevocabilità dell'Antica Alleanza e l'amore costante
e fedele di Dio per Israele.
Insieme con le questioni teologiche, non dobbiamo perdere di vista le
grandi sfide che il mondo di oggi si trova ad affrontare. Quella di una
ecologia integrale è ormai prioritaria, e come cristiani ed ebrei possiamo e
dobbiamo offrire all'umanità intera il messaggio della Bibbia circa la cura
del creato. Conflitti, guerre, violenze ed ingiustizie aprono ferite profonde
nell'umanità e ci chiamano a rafforzare l'impegno per la pace e la giustizia.
La violenza dell'uomo sull'uomo è in contraddizione con ogni religione degna
di questo nome, e in particolare con le tre grandi religioni monoteistiche.
La vita è sacra, quale dono di Dio. Il quinto comandamento del Decalogo
dice: « Non uccidere ».2 Dio è il Dio della vita, e vuole sempre promuoverla e
difenderla; e noi, creati a sua immagine e somiglianza, siamo tenuti a fare
lo stesso. Ogni essere umano, in quanto creatura di Dio, è nostro fratello,
indipendentemente dalla sua origine o dalla sua appartenenza religiosa.
2 Es 20, 13.