professionem. Expleto praescripto curriculo, ordinationem suscepit sacerdo-
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cezione della vita di ampi settori della società. Il passato appare, cosı̀, solo
infatti che la Chiesa possa trarre ispirazione nelle sue scelte attingendo al suo
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Grazie per questo specchio delle sue esperienze nella scuola di oggi, dei
giovani di oggi, anche per queste domande autocritiche per noi stessi. In
questo momento posso solo confermare che mi sembra molto importante
che la Chiesa sia presente anche nella scuola, perché un'educazione che non
è nello stesso tempo anche educazione con Dio e presenza di Dio, un'educa-
zione che non trasmette i grandi valori etici che sono apparsi nella luce di
Cristo, non è educazione. Non basta mai una formazione professionale senza
formazione del cuore. E il cuore non può essere formato senza almeno la sfida
della presenza di Dio. Sappiamo che molti giovani vivono in ambienti, in
situazioni che rendono per loro inaccessibili la luce e la parola di Dio; sono
in situazioni di vita che sono una vera schiavitù, non solo esteriore, in quanto
provocano una schiavitù intellettuale che oscura davvero il cuore e la mente.
Cerchiamo con tutte le possibilità a disposizione della Chiesa di offrire anche a
loro una possibilità di uscita. Ma, in ogni caso, facciamo che in questo am-
biente variegato della scuola - dove si va dai credenti fino alle situazioni più
tristi - sia presente la parola di Dio. Proprio questo abbiamo detto su san
Paolo, che voleva far arrivare il vangelo a tutti. Questo imperativo del Si-
gnore - il vangelo deve essere annunciato a tutti - non è un imperativo
diacronico, non è un imperativo continentale, che in tutte le culture sia
annunciato in prima linea; ma un imperativo interiore, nel senso di entrare
nelle diverse sfumature e dimensioni di una società, per rendere più accessi-
bile almeno un po' della luce del vangelo; che sia realmente annunciato a tutti
il vangelo.
E mi sembra anche un aspetto della formazione culturale oggi. Conoscere
che cos'è la fede cristiana che ha formato questo continente e che è una luce
per tutti i continenti. I modi in cui si può rendere presente e accessibile al
massimo questa luce sono diversi e so di non avere una ricetta per questo; ma
la necessità di offrirsi a questa avventura bella e difficile è realmente un
elemento dell'imperativo del vangelo stesso. Preghiamo che il Signore ci aiuti
sempre più a rispondere a questo imperativo di far arrivare in tutte le di-
mensioni della nostra società la sua conoscenza, la conoscenza del suo volto.
(Padre Umberto Fanfarillo, parroco di Santa Dorotea in Trastevere).
Santo Padre, sono il parroco di Santa Dorotea in Trastevere, Padre Umberto
Fanfarillo, francescano conventuale. Insieme con la comunità cristiana del ter-
ritorio parrocchiale, mi preme segnalare una cospicua anche se non profonda
presenza di altri contesti religiosi, con i quali ci confrontiamo quotidianamente
nella stima reciproca, nella conoscenza e anche in una rispettosa convivenza. In