96 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
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164 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
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168 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
170 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
172 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
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Congregatio de Causis Sanctorum 189
190 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio de Causis Sanctorum 191
192 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
194 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
138 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Come affermò il beato Paolo VI, la Chiesa ha sempre rivolto « uno sguar-
do particolare, pieno di sollecitudine e di amore, alla famiglia ed ai suoi
problemi. Per mezzo del matrimonio e della famiglia Iddio ha sapientemente
unite due tra le maggiori realtà umane: la missione di trasmettere la vita
e l'amore vicendevole e legittimo dell'uomo e della donna, per il quale essi
sono chiamati a completarsi vicendevolmente in una donazione reciproca
non soltanto fisica, ma soprattutto spirituale. O per meglio dire: Dio ha
voluto rendere partecipi gli sposi del suo amore: dell'amore personale che
Egli ha per ciascuno di essi e per il quale li chiama ad aiutarsi e a donarsi
vicendevolmente per raggiungere la pienezza della loro vita personale; e
dell'amore che Egli porta all'umanità e a tutti i suoi figli, e per il quale
desidera moltiplicare i figli degli uomini per renderli partecipi della sua
vita e della sua felicità eterna ».4
La famiglia e la Chiesa, su piani diversi, concorrono ad accompagnare
l'essere umano verso il fine della sua esistenza. E lo fanno certamente con
gli insegnamenti che trasmettono, ma anche con la loro stessa natura di
comunità di amore e di vita. Infatti, se la famiglia si può ben dire « chiesa
domestica », alla Chiesa si applica giustamente il titolo di famiglia di Dio.
Pertanto « lo « spirito famigliare » è una carta costituzionale per la Chiesa:
così il cristianesimo deve apparire, e così deve essere. È scritto a chiare
lettere: « Voi che un tempo eravate lontani - dice san Paolo - […] non siete
più stranieri né ospiti, ma concittadini dei santi e familiari di Dio » ( Ef 2,
19). La Chiesa è e deve essere la famiglia di Dio ».5
E proprio perché è madre e maestra, la Chiesa sa che, tra i cristiani,
alcuni hanno una fede forte, formata dalla carità, rafforzata dalla buona
catechesi e nutrita dalla preghiera e dalla vita sacramentale, mentre altri
hanno una fede debole, trascurata, non formata, poco educata, o dimen-
ticata.
È bene ribadire con chiarezza che la qualità della fede non è condi-
zione essenziale del consenso matrimoniale, che, secondo la dottrina di
sempre, può essere minato solo a livello naturale (cfr CIC, can. 1055 § 1
4 paolo VI, Discorso alle partecipanti al XIII Congresso Nazionale del Centro Italiano Fem- minile, 12 febbraio 1966: AAS 58 (1966), 219. San Giovanni Paolo II nella Lettera alle famiglie affermava che la famiglia è via della Chiesa: « la prima e la più importante » ( Gratissimam sane, 2 febbraio 1994, 2: AAS 86 [1994], 868).
5 Catechesi nell'Udienza Generale del 7 ottobre 2015.