professionem. Expleto praescripto curriculo, ordinationem suscepit sacerdo-
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cezione della vita di ampi settori della società. Il passato appare, cosı̀, solo
infatti che la Chiesa possa trarre ispirazione nelle sue scelte attingendo al suo
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compito del Magistero di conservare la verità e l'unità della dottrina cattolica
nella sua completezza. Ciò vale non solo per l'impegno personale dei singoli
Gesuiti: poiché lavorate come membra di un corpo apostolico, dovete anche
essere attenti affinché le vostre opere ed istituzioni conservino sempre una
chiara ed esplicita identità, perché il fine della vostra attività apostolica non
rimanga ambiguo od oscuro, e perché tante altre persone possano condividere
i vostri ideali e unirsi a voi efficacemente e con entusiasmo, collaborando al
vostro impegno di servizio di Dio e dell'uomo.
Come voi ben sapete per aver compiuto molte volte sotto la guida di
Sant'Ignazio negli Esercizi Spirituali la meditazione « delle due bandiere », il
nostro mondo è teatro di una battaglia fra il bene e il male, e vi sono all'opera
potenti forze negative, che causano quelle drammatiche situazioni di asservi-
mento spirituale e materiale dei nostri contemporanei contro cui avete più
volte dichiarato di voler combattere, impegnandovi per il servizio della fede e
la promozione della giustizia. Tali forze si manifestano oggi in molti modi, ma
con particolare evidenza attraverso tendenze culturali che spesso diventano
dominanti, come il soggettivismo, il relativismo, l'edonismo, il materialismo
pratico. Per questo ho chiesto il vostro rinnovato impegno a promuovere e
difendere la dottrina cattolica « in particolare sui punti nevralgici oggi forte-
mente attaccati dalla cultura secolare », alcuni dei quali ho esemplificato nella
mia Lettera. I temi, oggi continuamente discussi e messi in questione, della
salvezza di tutti gli uomini in Cristo, della morale sessuale, del matrimonio e
della famiglia, vanno approfonditi e illuminati nel contesto della realtà con-
temporanea, ma conservando quella sintonia con il Magistero che evita di
provocare confusione e sconcerto nel Popolo di Dio.
So e capisco bene che questo è un punto particolarmente sensibile e impe-
gnativo per voi e per diversi dei vostri confratelli, soprattutto quelli impe-
gnati nella ricerca teologica, nel dialogo interreligioso e nel dialogo con le
culture contemporanee. Proprio per questo vi ho invitato e vi invito anche
oggi a riflettere per ritrovare il senso più pieno di quel vostro caratteristico
« quarto voto » di obbedienza al Successore di Pietro, che non comporta solo la
prontezza ad essere inviati in missione in terre lontane, ma anche - nel più
genuino spirito ignaziano del « sentire con la Chiesa e nella Chiesa » - ad
« amare e servire » il Vicario di Cristo in terra con quella devozione « effettiva
ed affettiva » che deve fare di voi dei suoi preziosi e insostituibili collaboratori
nel suo servizio per la Chiesa universale.