professionem. Expleto praescripto curriculo, ordinationem suscepit sacerdo-
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cezione della vita di ampi settori della società. Il passato appare, cosı̀, solo
infatti che la Chiesa possa trarre ispirazione nelle sue scelte attingendo al suo
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Chiesa. Non dobbiamo dimenticare che le opere di carità costituiscono un
terreno privilegiato di incontro anche con persone che ancora non conoscono
Cristo o lo conoscono solo parzialmente. Giustamente, dunque, i Pastori e i
responsabili della pastorale della carità dedicano un'attenzione costante a chi
lavora nell'ambito della diakonia, preoccupandosi di formarli dal punto di
vista sia umano e professionale, che teologico-spirituale e pastorale.
In questo nostro tempo si dà una grande rilevanza alla formazione conti-
nua tanto nella società quanto nella Chiesa, come dimostra la fioritura di
apposite istituzioni e centri creati allo scopo di fornire utili strumenti per
acquisire competenze tecniche specifiche. Indispensabile per chi opera negli
organismi caritativi ecclesiali è però quella « formazione del cuore », di cui ho
parlato nella citata Enciclica Deus caritas est: 1 formazione intima e spirituale
che, dall'incontro personale con Cristo, fa scaturire quella sensibilità d'animo
che sola permette di conoscere fino in fondo e soddisfare le attese e i bisogni
dell'uomo. È proprio questo che rende possibile l'acquisizione degli stessi
sentimenti di amore misericordioso che Dio nutre per ogni essere umano.
Nei momenti di sofferenza e di dolore è questo l'approccio necessario. Chi
opera nelle molteplici forme dell'attività caritativa della Chiesa non può,
pertanto, contentarsi solo della prestazione tecnica o di risolvere problemi e
difficoltà materiali. L'aiuto che offre non deve mai ridursi a gesto filantropi-
co, ma deve essere tangibile espressione dell'amore evangelico. Chi poi presta
la sua opera a favore dell'uomo in organismi parrocchiali, diocesani e inter-
nazionali la compie a nome della Chiesa ed è chiamato a lasciar trasparire
nella sua attività un'autentica esperienza di Chiesa.
Una valida ed efficace formazione in questo settore vitale non può allora
non mirare a qualificare sempre meglio gli operatori delle diverse attività
caritative, perché siano anche e soprattutto testimoni di amore evangelico.
Tali essi sono se la loro missione non si esaurisce nell'essere operatori di
servizi sociali, ma nell'annuncio del Vangelo della carità. Seguendo le orme
di Cristo, essi sono chiamati ad essere testimoni del valore della vita, in tutte le
sue espressioni, difendendo specialmente la vita dei deboli e dei malati, se-
guendo l'esempio della Beata Madre Teresa di Calcutta, che amava e si pren-
deva cura dei moribondi, perché la vita non si misura a partire dalla sua
efficienza, ma ha valore sempre e per tutti. In secondo luogo, questi operatori
ecclesiali sono chiamati ad essere testimoni dell'amore, del fatto cioè che siamo
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