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Per questo vorrei lasciarvi tre parole.
La prima è profezia. È il vostro specifico. Ma quale profezia attendono
da voi la Chiesa e il mondo? Siete anzitutto chiamati a proclamare, con la
vostra vita prima ancora che con le parole, la realtà di Dio: dire Dio. Se a
volte Egli viene rifiutato o emarginato o ignorato, dobbiamo chiederci se
forse non siamo stati abbastanza trasparenti al suo Volto, mostrando piutto-
sto il nostro. Il volto di Dio è quello di un Padre « misericordioso e pietoso,
lento all'ira e grande nell'amore ».5 Per farlo conoscere occorre avere con
Lui un rapporto personale; e per questo ci vuole la capacità di adorarLo, di
coltivare giorno dopo giorno l'amicizia con Lui, mediante il colloquio cuore
a cuore nella preghiera, specialmente nell'adorazione silenziosa.
La seconda parola che vi consegno è prossimità. Dio, in Gesù, si è fatto
vicino ad ogni uomo e ogni donna: ha condiviso la gioia degli sposi a Cana
di Galilea e l'angoscia della vedova di Nain; è entrato nella casa di Giairo
toccata dalla morte e nella casa di Betania profumata di nardo; si è cari-
cato delle malattie e delle sofferenze, fino a dare la sua vita in riscatto di
tutti. Seguire Cristo vuol dire andare là dove Egli è andato; caricare su di
sé, come buon Samaritano, il ferito che incontriamo lungo la strada; an-
dare in cerca della pecora smarrita. Essere, come Gesù, vicini alla gente;
condividere le loro gioie e i loro dolori; mostrare, con il nostro amore, il
volto paterno di Dio e la carezza materna della Chiesa. Che nessuno mai vi
senta lontani, distaccati, chiusi e perciò sterili. Ognuno di voi è chiamato a
servire i fratelli, seguendo il proprio carisma: chi con la preghiera, chi con
la catechesi, chi con l'insegnamento, chi con la cura dei malati o dei poveri,
chi annunciando il Vangelo, chi compiendo le diverse opere di misericordia.
Importante è non vivere per sé stessi, come Gesù non ha vissuto per Sé
stesso, ma per il Padre e per noi.
Arriviamo così alla terza parola: speranza. Testimoniando Dio e il suo
amore misericordioso, con la grazia di Cristo potete infondere speranza in
questa nostra umanità segnata da diversi motivi di ansia e di timore e ten-
tata a volte di scoraggiamento. Potete far sentire la forza rinnovatrice delle
beatitudini, dell'onestà, della compassione; il valore della bontà, della vita
semplice, essenziale, piena di significato. E potete alimentare la speranza
anche nella Chiesa. Penso, ad esempio, al dialogo ecumenico. L'incontro di
5 Sal 103, 8.