professionem. Expleto praescripto curriculo, ordinationem suscepit sacerdo-
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cezione della vita di ampi settori della società. Il passato appare, cosı̀, solo
infatti che la Chiesa possa trarre ispirazione nelle sue scelte attingendo al suo
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Eloquente il messaggio che traspare dal brano evangelico: a chi molto
ama, Iddio tutto perdona. Chi confida in se stesso e nei propri meriti è come
accecato dal suo io e il suo cuore si indurisce nel peccato. Chi invece si
riconosce debole e peccatore si affida a Dio e da Lui ottiene grazia e perdono.
È proprio questo il messaggio che occorre trasmettere: ciò che più conta è di
far comprendere che nel sacramento della Riconciliazione, qualsiasi peccato si
sia commesso, se lo si riconosce umilmente e ci si accosta fiduciosi al sacerdote
confessore, si sperimenta sempre la gioia pacificatrice del perdono di Dio. In
questa prospettiva, assume notevole importanza il vostro Corso, che mira a
preparare confessori ben formati dal punto di vista dottrinale e capaci di far
sperimentare ai penitenti l'amore misericordioso del Padre celeste. Non è
forse vero che oggi si assiste ad una certa disaffezione nei confronti di questo
Sacramento? Quando si insiste solo sull'accusa dei peccati, che pure deve
esserci e occorre aiutare i fedeli a comprenderne l'importanza, si rischia di
relegare in secondo piano ciò che in esso è centrale, e cioè l'incontro personale
con Dio, Padre di bontà e di misericordia. Nel cuore della celebrazione sa-
cramentale non sta il peccato, ma la misericordia di Dio, che è infinitamente
più grande di ogni nostra colpa.
L'impegno dei Pastori, e specialmente dei confessori, deve essere anche
quello di porre in evidenza il legame stretto che esiste tra il sacramento della
Riconciliazione e un'esistenza orientata decisamente alla conversione. Occor-
re che tra la pratica del sacramento della Confessione e una vita tesa a seguire
sinceramente il Cristo si instauri una sorta di « circolo virtuoso » inarrestabile,
nel quale la grazia del Sacramento sostenga ed alimenti l'impegno ad essere
fedeli discepoli del Signore. Il tempo quaresimale, nel quale ci troviamo, ci
ricorda che la nostra vita cristiana deve tendere sempre alla conversione e
quando ci si accosta frequentemente al sacramento della Riconciliazione resta
vivo nel credente l'anelito alla perfezione evangelica. Se viene meno quest'a-
nelito incessante, la celebrazione del Sacramento rischia purtroppo di diven-
tare qualche cosa di formale che non incide nel tessuto della vita quotidiana.
D'altra parte, se, pur essendo animati dal desiderio di seguire Gesù, non ci si
confessa regolarmente, si rischia poco a poco di rallentare il ritmo spirituale
sino a indebolirlo sempre di più e forse anche spegnerlo.
Cari fratelli, non è difficile comprendere il valore che ha nella Chiesa il
vostro ministero di dispensatori della misericordia divina per la salvezza delle
anime. Seguite ed imitate l'esempio di tanti santi confessori, che, con il loro