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170 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
172 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
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Congregatio de Causis Sanctorum 187
188 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio de Causis Sanctorum 189
190 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio de Causis Sanctorum 191
192 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
194 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Acta Francisci Pp. 159
verità e di condannare l'ingiustizia. È nostro precipuo compito affermare
la verità con amore (cfr Ef 4, 15). Solo parole pronunciate con amore e
accompagnate da mitezza e misericordia toccano i cuori di noi peccatori.
Parole e gesti duri o moralistici corrono il rischio di alienare ulteriormente
coloro che vorremmo condurre alla conversione e alla libertà, rafforzando
il loro senso di diniego e di difesa.
Alcuni pensano che una visione della società radicata nella misericordia
sia ingiustificatamente idealistica o eccessivamente indulgente. Ma proviamo
a ripensare alle nostre prime esperienze di relazione in seno alla famiglia.
I genitori ci hanno amato e apprezzato per quello che siamo più che per
le nostre capacità e i nostri successi. I genitori naturalmente vogliono il
meglio per i propri figli, ma il loro amore non è mai condizionato dal
raggiungimento degli obiettivi. La casa paterna è il luogo dove sei sempre
accolto (cfr Lc 15, 11-32). Vorrei incoraggiare tutti a pensare alla società
umana non come ad uno spazio in cui degli estranei competono e cercano
di prevalere, ma piuttosto come una casa o una famiglia dove la porta è
sempre aperta e si cerca di accogliersi a vicenda.
Per questo è fondamentale ascoltare. Comunicare significa condividere,
e la condivisione richiede l'ascolto, l'accoglienza. Ascoltare è molto più che
udire. L'udire riguarda l'ambito dell'informazione; ascoltare, invece, rimanda
a quello della comunicazione, e richiede la vicinanza. L'ascolto ci consente
di assumere l'atteggiamento giusto, uscendo dalla tranquilla condizione di
spettatori, di utenti, di consumatori. Ascoltare significa anche essere capaci
di condividere domande e dubbi, di percorrere un cammino fianco a fianco,
di affrancarsi da qualsiasi presunzione di onnipotenza e mettere umilmente
le proprie capacità e i propri doni al servizio del bene comune.
Ascoltare non è mai facile. A volte è più comodo fingersi sordi. Ascol-
tare significa prestare attenzione, avere desiderio di comprendere, di dare
valore, rispettare, custodire la parola altrui. Nell'ascolto si consuma una
sorta di martirio, un sacrificio di sé stessi in cui si rinnova il gesto sacro
compiuto da Mosè davanti al roveto ardente: togliersi i sandali sulla « terra
santa » dell'incontro con l'altro che mi parla (cfr Es 3, 5). Saper ascoltare
è una grazia immensa, è un dono che bisogna invocare per poi esercitarsi
a praticarlo.
Anche e-mail, sms, reti sociali, chat possono essere forme di comunica-
zione pienamente umane. Non è la tecnologia che determina se la comunica-