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opere di misericordia corporali e spirituali. Sarà un modo per risvegliare
la nostra coscienza spesso assopita davanti al dramma della povertà e per
entrare sempre più nel cuore del Vangelo, dove i poveri sono i privilegiati
della misericordia divina » ( ibid., 15). Nel povero, infatti, la carne di Cri-
sto « diventa di nuovo visibile come corpo martoriato, piagato, flagellato,
denutrito, in fuga... per essere da noi riconosciuto, toccato e assistito con
cura » ( ibid.). Inaudito e scandaloso mistero del prolungarsi nella storia
della sofferenza dell'Agnello Innocente, roveto ardente di amore gratuito
davanti al quale ci si può come Mosè solo togliere i sandali (cfr Es 3 ,5);
ancor più quando il povero è il fratello o la sorella in Cristo che soffrono
a causa della loro fede.
Davanti a questo amore forte come la morte (cfr Ct 8, 6), il povero più
misero si rivela essere colui che non accetta di riconoscersi tale. Crede di
essere ricco, ma è in realtà il più povero tra i poveri. Egli è tale perché
schiavo del peccato, che lo spinge ad utilizzare ricchezza e potere non per
servire Dio e gli altri, ma per soffocare in sé la profonda consapevolezza
di essere anch'egli null'altro che un povero mendicante. E tanto maggiore
è il potere e la ricchezza a sua disposizione, tanto maggiore può diventa-
re quest'accecamento menzognero. Esso arriva al punto da neppure voler
vedere il povero Lazzaro che mendica alla porta della sua casa (cfr Lc 16,
20-21), il quale è figura del Cristo che nei poveri mendica la nostra conver-
sione. Lazzaro è la possibilità di conversione che Dio ci offre e che forse
non vediamo. E quest'accecamento si accompagna ad un superbo delirio di
onnipotenza, in cui risuona sinistramente quel demoniaco « sarete come Dio »
( Gen 3, 5) che è la radice di ogni peccato. Tale delirio può assumere anche
forme sociali e politiche, come hanno mostrato i totalitarismi del XX secolo,
e come mostrano oggi le ideologie del pensiero unico e della tecnoscienza,
che pretendono di rendere Dio irrilevante e di ridurre l'uomo a massa da
strumentalizzare. E possono attualmente mostrarlo anche le strutture di
peccato collegate ad un modello di falso sviluppo fondato sull'idolatria del
denaro, che rende indifferenti al destino dei poveri le persone e le società
più ricche, che chiudono loro le porte, rifiutandosi persino di vederli.
Per tutti, la Quaresima di questo Anno Giubilare è dunque un tempo
favorevole per poter finalmente uscire dalla propria alienazione esistenzia-
le grazie all'ascolto della Parola e alle opere di misericordia. Se mediante
quelle corporali tocchiamo la carne del Cristo nei fratelli e sorelle bisognosi