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Nel Sinodo lo sguardo si è poi allargato sull'intero Medio Oriente, dove
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Congregatio de Causis Sanctorum 69
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Congregatio pro Gentium Evangelizatione 73
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Congregatio pro Gentium Evangelizatione 75
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Acta Benedicti Pp. XVI 25
ha dato carne al Figlio dell'eterno Padre. Le letture bibliche di questa solen-
nità pongono l'accento principalmente sul Figlio di Dio fatto uomo e sul
« nome » del Signore. La prima lettura ci presenta la solenne benedizione
che i sacerdoti pronunciavano sugli Israeliti nelle grandi feste religiose: essa
è scandita appunto dal nome del Signore, ripetuto per tre volte, come ad
esprimere la pienezza e la forza che da tale invocazione deriva. Questo testo
di benedizione liturgica, infatti, evoca la ricchezza di grazia e di pace che Dio
dona all'uomo, con una benevola disposizione nei suoi confronti, e che si
manifesta con il « risplendere » del volto divino e il « rivolgerlo » verso di noi.
La Chiesa riascolta oggi queste parole, mentre chiede al Signore di bene-
dire il nuovo anno appena iniziato, nella consapevolezza che, dinanzi ai tra-
gici eventi che segnano la storia, dinanzi alle logiche di guerra che purtroppo
non sono ancora del tutto superate, solo Dio può toccare l'animo umano nel
profondo e assicurare speranza e pace all'umanità. È ormai consolidata tra-
dizione, infatti, che il primo giorno dell'anno la Chiesa, sparsa in tutto il
mondo, elevi una corale preghiera per invocare la pace. È bene iniziare un
nuovo tratto di cammino ponendosi con decisione sulla via della pace. Oggi,
vogliamo raccogliere il grido di tanti uomini, donne, bambini e anziani vitti-
me della guerra, che è il volto più orrendo e violento della storia. Noi oggi
preghiamo affinché la pace, che gli angeli hanno annunciato ai pastori la
notte di Natale, possa giungere ovunque: « super terram pax in hominibus
bonae voluntatis ».1 Per questo, specialmente con la nostra preghiera, vogliamo
aiutare ogni uomo e ogni popolo, in particolare quanti hanno responsabilità
di governo, a camminare in modo sempre più deciso sulla via della pace.
Nella seconda lettura, san Paolo riassume nell'adozione filiale l'opera di
salvezza compiuta da Cristo, nella quale è come incastonata la figura di
Maria. Grazie a lei il Figlio di Dio, « nato da donna »,2 ha potuto venire nel
mondo come vero uomo, nella pienezza del tempo. Tale compimento, tale
pienezza, riguarda il passato e le attese messianiche, che si realizzano, ma, al
tempo stesso, si riferisce anche alla pienezza in senso assoluto: nel Verbo fatto
carne, Dio ha detto la sua Parola ultima e definitiva. Sulla soglia di un nuovo
anno, risuona cosı̀ l'invito a camminare con gioia verso la luce del « sole che
sorge dall'alto »,3 poiché nella prospettiva cristiana, tutto il tempo è abitato
1 Lc 2, 14. 2 Gal 4, 4. 3 Lc 1, 78.