ACTA BENEDICTI PP. XVI

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 Nel Sinodo lo sguardo si è poi allargato sull'intero Medio Oriente, dove

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 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale46

 Acta Benedicti Pp. XVI 47

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale48

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 Acta Benedicti Pp. XVI 51

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale52

 Acta Benedicti Pp. XVI 53

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale54

 Acta Benedicti Pp. XVI 55

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale56

 Acta Benedicti Pp. XVI 57

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale58

 Acta Benedicti Pp. XVI 59

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale60

 Acta Benedicti Pp. XVI 61

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale62

 Acta Benedicti Pp. XVI 63

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale64

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 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale66

 Congregatio de Causis Sanctorum 67

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale68

 Congregatio de Causis Sanctorum 69

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale70

 Congregatio pro Episcopis 71

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale72

 Congregatio pro Gentium Evangelizatione 73

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale74

 Congregatio pro Gentium Evangelizatione 75

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale76

 Diarium Romanae Curiae 77

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale78

 Diarium Romanae Curiae 79

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale80

 Diarium Romanae Curiae 81

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale82

 Diarium Romanae Curiae 83

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale84

 Diarium Romanae Curiae 85

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Acta Benedicti Pp. XVI 37

nell'ambito della teologia cattolica - che non esisterebbero né il male in sé,

né il bene in sé. Esisterebbe soltanto un «meglio di » e un « peggio di ». Niente

sarebbe in se stesso bene o male. Tutto dipenderebbe dalle circostanze e dal

fine inteso. A seconda degli scopi e delle circostanze, tutto potrebbe essere

bene o anche male. La morale viene sostituita da un calcolo delle conseguenze

e con ciò cessa di esistere. Gli effetti di tali teorie sono oggi evidenti. Contro di

esse Papa Giovanni Paolo II, nella sua Enciclica Veritatis splendor del 1993,

indicò con forza profetica nella grande tradizione razionale dell'ethos cristiano

le basi essenziali e permanenti dell'agire morale. Questo testo oggi deve essere

messo nuovamente al centro come cammino nella formazione della coscienza.

È nostra responsabilità rendere nuovamente udibili e comprensibili tra gli

uomini questi criteri come vie della vera umanità, nel contesto della preoc-

cupazione per l'uomo, nella quale siamo immersi.

Come secondo punto vorrei dire una parola sul Sinodo delle Chiese del

Medio Oriente. Esso ebbe inizio con il mio viaggio a Cipro dove potei conse-

gnare l'Instrumentum laboris per il Sinodo ai Vescovi di quei Paesi lı̀ conve-

nuti. Rimane indimenticabile l'ospitalità della Chiesa ortodossa che abbiamo

potuto sperimentare con grande gratitudine. Anche se la piena comunione

non ci è ancora donata, abbiamo tuttavia constatato con gioia che la forma

basilare della Chiesa antica ci unisce profondamente gli uni con gli altri: il

ministero sacramentale dei Vescovi come portatore della tradizione aposto-

lica, la lettura della Scrittura secondo l'ermeneutica della Regula fidei, la

comprensione della Scrittura nell'unità multiforme incentrata su Cristo svi-

luppatasi grazie all'ispirazione di Dio e, infine, la fede nella centralità del-

l'Eucaristia nella vita della Chiesa. Cosı̀ abbiamo incontrato in modo vivo la

ricchezza dei riti della Chiesa antica anche all'interno della Chiesa Cattolica.

Abbiamo avuto liturgie con Maroniti e con Melchiti, abbiamo celebrato in

rito latino e abbiamo avuto momenti di preghiera ecumenica con gli Orto-

dossi, e, in manifestazioni imponenti, abbiamo potuto vedere la ricca cultura

cristiana dell'Oriente cristiano. Ma abbiamo visto anche il problema del Paese

diviso. Si rendevano visibili colpe del passato e profonde ferite, ma anche il

desiderio di pace e di comunione quali erano esistite prima. Tutti sono con-

sapevoli del fatto che la violenza non porta alcun progresso - essa, infatti, ha

creato la situazione attuale. Solo nel compromesso e nella comprensione vi-

cendevole può essere ristabilita l'unità. Preparare la gente per questo atteg-

giamento di pace è un compito essenziale della pastorale.