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Nel Sinodo lo sguardo si è poi allargato sull'intero Medio Oriente, dove
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Congregatio de Causis Sanctorum 67
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Congregatio de Causis Sanctorum 69
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Congregatio pro Gentium Evangelizatione 73
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Congregatio pro Gentium Evangelizatione 75
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Acta Benedicti Pp. XVI 31
non sono affatto in concorrenza con la fede, ma non riescono a spiegare il
senso ultimo della realtà. Nella bellezza del mondo, nel suo mistero, nella sua
grandezza e nella sua razionalità non possiamo non leggere la razionalità
eterna, e non possiamo fare a meno di farci guidare da essa fino all'unico
Dio, creatore del cielo e della terra. Se avremo questo sguardo, vedremo che
Colui che ha creato il mondo e Colui che è nato in una grotta a Betlemme e
continua ad abitare in mezzo a noi nell'Eucaristia, sono lo stesso Dio vivente,
che ci interpella, ci ama, vuole condurci alla vita eterna.
Erode, gli esperti delle Scritture, la stella. Ma seguiamo il cammino dei
Magi che giungono a Gerusalemme. Sopra la grande città la stella sparisce,
non si vede più. Che cosa significa? Anche in questo caso dobbiamo leggere il
segno in profondità. Per quegli uomini era logico cercare il nuovo re nel
palazzo reale, dove si trovavano i saggi consiglieri di corte. Ma, probabilmen-
te con loro stupore, dovettero costatare che quel neonato non si trovava nei
luoghi del potere e della cultura, anche se in quei luoghi venivano offerte loro
preziose informazioni su di lui. Si resero conto, invece, che, a volte, il potere,
anche quello della conoscenza, sbarra la strada all'incontro con quel Bambi-
no. La stella li guidò allora a Betlemme, una piccola città; li guidò tra i
poveri, tra gli umili, per trovare il Re del mondo. I criteri di Dio sono diffe-
renti da quelli degli uomini; Dio non si manifesta nella potenza di questo
mondo, ma nell'umiltà del suo amore, quell'amore che chiede alla nostra
libertà di essere accolto per trasformarci e renderci capaci di arrivare a Colui
che è l'Amore. Ma anche per noi le cose non sono poi cosı̀ diverse da come lo
erano per i Magi. Se ci venisse chiesto il nostro parere su come Dio avrebbe
dovuto salvare il mondo, forse risponderemmo che avrebbe dovuto manife-
stare tutto il suo potere per dare al mondo un sistema economico più giusto,
in cui ognuno potesse avere tutto ciò che vuole. In realtà, questo sarebbe una
sorta di violenza sull'uomo, perché lo priverebbe di elementi fondamentali
che lo caratterizzano. Infatti, non sarebbero chiamati in causa né la nostra
libertà, né il nostro amore. La potenza di Dio si manifesta in modo del tutto
differente: a Betlemme, dove incontriamo l'apparente impotenza del suo
amore. Ed è là che noi dobbiamo andare, ed è là che ritroviamo la stella
di Dio.
Cosı̀ ci appare ben chiaro anche un ultimo elemento importante della
vicenda dei Magi: il linguaggio del creato ci permette di percorrere un buon
tratto di strada verso Dio, ma non ci dona la luce definitiva. Alla fine, per i
Magi è stato indispensabile ascoltare la voce delle Sacre Scritture: solo esse