Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale2
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale4
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale6
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale8
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale10
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale12
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale14
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale16
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale18
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale20
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale22
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale24
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale26
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale28
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale30
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale32
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale34
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale36
Nel Sinodo lo sguardo si è poi allargato sull'intero Medio Oriente, dove
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale40
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale42
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale44
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale46
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale48
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale50
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale52
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale54
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale56
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale58
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale60
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale62
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale64
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale66
Congregatio de Causis Sanctorum 67
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale68
Congregatio de Causis Sanctorum 69
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale70
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale72
Congregatio pro Gentium Evangelizatione 73
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale74
Congregatio pro Gentium Evangelizatione 75
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale76
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale78
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale80
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale82
Acta Benedicti Pp. XVI 53
Non si può dimenticare che il fondamentalismo religioso e il laicismo sono
forme speculari ed estreme di rifiuto del legittimo pluralismo e del principio di
laicità. Entrambe, infatti, assolutizzano una visione riduttiva e parziale della
persona umana, favorendo, nel primo caso, forme di integralismo religioso e,
nel secondo, di razionalismo. La società che vuole imporre o, al contrario, negare
la religione con la violenza, è ingiusta nei confronti della persona e di Dio, ma
anche di se stessa. Dio chiama a sé l'umanità con un disegno di amore che,
mentre coinvolge tutta la persona nella sua dimensione naturale e spirituale,
richiede di corrispondervi in termini di libertà e di responsabilità, con tutto il
cuore e con tutto il proprio essere, individuale e comunitario. Anche la società,
dunque, in quanto espressione della persona e dell'insieme delle sue dimen-
sioni costitutive, deve vivere ed organizzarsi in modo da favorirne l'apertura
alla trascendenza. Proprio per questo, le leggi e le istituzioni di una società
non possono essere configurate ignorando la dimensione religiosa dei cittadini
o in modo da prescinderne del tutto. Esse devono commisurarsi - attraverso
l'opera democratica di cittadini coscienti della propria alta vocazione - all'es-
sere della persona, per poterlo assecondare nella sua dimensione religiosa.
Non essendo questa una creazione dello Stato, non può esserne manipolata,
dovendo piuttosto riceverne riconoscimento e rispetto.
L'ordinamento giuridico a tutti i livelli, nazionale e internazionale, quan-
do consente o tollera il fanatismo religioso o antireligioso, viene meno alla sua
stessa missione, che consiste nel tutelare e nel promuovere la giustizia e il
diritto di ciascuno. Tali realtà non possono essere poste in balia dell'arbitrio
del legislatore o della maggioranza, perché, come insegnava già Cicerone, la
giustizia consiste in qualcosa di più di un mero atto produttivo della legge e
della sua applicazione. Essa implica il riconoscere a ciascuno la sua dignità,14
la quale, senza libertà religiosa, garantita e vissuta nella sua essenza, risulta
mutilata e offesa, esposta al rischio di cadere nel predominio degli idoli,
di beni relativi trasformati in assoluti. Tutto ciò espone la società al rischio
di totalitarismi politici e ideologici, che enfatizzano il potere pubblico,
mentre sono mortificate o coartate, quasi fossero concorrenziali, le libertà
di coscienza, di pensiero e di religione.
14 Cfr. Cicerone, De inventione, II, 160.