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Da soli non possiamo farcela. Di fronte alla pressione degli eventi e
delle mode, da soli mai riusciremo a trovare la via giusta, e se anche
la trovassimo, non avremmo la forza sufficiente per perseverare, per af-
frontare le salite e gli ostacoli imprevisti. E qui entra l'invito del Signore
Gesù: « Se vuoi… seguimi ». Ci invita per accompagnarci nel cammino, non
per sfruttarci, non per farci schiavi, ma per farci liberi. In questa libertà
ci invita per accompagnarci nel cammino. È così. Solo insieme con Gesù,
pregandolo e seguendolo troviamo chiarezza di visione e forza di portarla
avanti. Egli ci ama definitivamente, ci ha scelti definitivamente, si è donato
definitivamente a ciascuno di noi. È il nostro difensore e fratello maggiore
e sarà l'unico nostro giudice. Com'è bello poter affrontare le alterne vicende
dell'esistenza in compagnia di Gesù, avere con noi la sua Persona e il suo
messaggio! Egli non toglie autonomia o libertà; al contrario, irrobustendo
la nostra fragilità, ci permette di essere veramente liberi, liberi di fare il
bene, forti di continuare a farlo, capaci di perdonare e capaci di chiedere
perdono. Questo è Gesù che ci accompagna, così è il Signore!
Una parola che a me piace ripetere, perché spesso la dimentichiamo:
Dio non si stanca di perdonare. E questo è vero! È tanto grande il suo
amore, che è sempre vicino a noi. Siamo noi che ci stanchiamo di chiedere
perdono, ma Lui perdona sempre, tutte le volte che glielo chiediamo.
Egli perdona definitivamente, cancella e dimentica il nostro peccato se
ci rivolgiamo a Lui con umiltà e fiducia. Egli ci aiuta a non scoraggiarci
nelle difficoltà, a non considerarle insormontabili; e allora, fidandoci di
Lui, getterete nuovamente le reti per una pesca sorprendente e abbondan-
te, avrete coraggio e speranza anche nell'affrontare le difficoltà derivanti
dagli effetti della crisi economica. Il coraggio e la speranza sono doti di
tutti ma in particolare si addicono ai giovani: coraggio e speranza. Il futuro
certamente è nelle mani di Dio, le mani di un Padre provvidente. Questo
non significa negare le difficoltà e i problemi, ma vederli, questi sì, come
provvisori e superabili. Le difficoltà, le crisi, con l'aiuto di Dio e la buona
volontà di tutti possono essere superate, vinte, trasformate.
Non voglio finire senza dire una parola su un problema che vi tocca, un
problema che voi vivete nell'attualità: la disoccupazione. È triste trovare
giovani « né-né ». Cosa significa, questo « né-né »? Né studiano, perché non