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Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale1060
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale1062
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Congregatio de Causis Sanctorum 1065
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Congregatio de Causis Sanctorum 1067
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Congregatio pro Episcopis 1069
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Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale1018
legato al compimento del suo stesso Mistero, il Mistero della Sua morte e
risurrezione, nella quale Egli stesso diventa il nuovo e definitivo Tempio, il
luogo dove si incontrano Dio e l'uomo, il Creatore e la Sua creatura.
L'episodio dell'obolo della vedova si inscrive in tale contesto e ci conduce,
attraverso lo sguardo stesso di Gesù, a fissare l'attenzione su un particolare
fuggevole ma decisivo: il gesto di una vedova, molto povera, che getta nel
tesoro del Tempio due monetine. Anche a noi, come quel giorno ai discepoli,
Gesù dice: Fate attenzione! Guardate bene che cosa fa quella vedova, perché
il suo atto contiene un grande insegnamento; esso, infatti, esprime la carat-
teristica fondamentale di coloro che sono le « pietre vive » di questo nuovo
Tempio, cioè il dono completo di sé al Signore e al prossimo; la vedova del
Vangelo, come anche quella dell'Antico Testamento, dà tutto, dà se stessa, e
si mette nelle mani di Dio, per gli altri. È questo il significato perenne del-
l'offerta della vedova povera, che Gesù esalta perché ha dato più dei ricchi, i
quali offrono parte del loro superfluo, mentre lei ha dato tutto ciò che aveva
per vivere,1 e cosı̀ ha dato se stessa.
Cari amici! A partire da questa icona evangelica, desidero meditare bre-
vemente sul mistero della Chiesa, del Tempio vivo di Dio, e cosı̀ rendere
omaggio alla memoria del grande Papa Paolo VI, che alla Chiesa ha consa-
crato tutta la sua vita. La Chiesa è un organismo spirituale concreto che
prolunga nello spazio e nel tempo l'oblazione del Figlio di Dio, un sacrificio
apparentemente insignificante rispetto alle dimensioni del mondo e della
storia, ma decisivo agli occhi di Dio. Come dice la Lettera agli Ebrei - anche
nel testo che abbiamo ascoltato - a Dio è bastato il sacrificio di Gesù, offerto
« una volta sola », per salvare il mondo intero,2 perché in quell'unica oblazione
è condensato tutto l'Amore del Figlio di Dio fattosi uomo, come nel gesto
della vedova è concentrato tutto l'amore di quella donna per Dio e per i
fratelli: non manca niente e niente vi si potrebbe aggiungere. La Chiesa,
che incessantemente nasce dall'Eucaristia, dall'autodonazione di Gesù, è la
continuazione di questo dono, di questa sovrabbondanza che si esprime nella
povertà, del tutto che si offre nel frammento. È il Corpo di Cristo che si dona
interamente, Corpo spezzato e condiviso, in costante adesione alla volontà del
suo Capo. Sono lieto che stiate approfondendo la natura eucaristica della
Chiesa, guidati dalla Lettera pastorale del vostro Vescovo.
1 Cfr. Mc 12, 44. 2 Cfr. Eb 9, 26.28.