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Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale1042
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale1044
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale1046
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale1048
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale1050
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale1052
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale1054
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale1056
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale1058
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale1060
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale1062
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale1064
Congregatio de Causis Sanctorum 1065
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale1066
Congregatio de Causis Sanctorum 1067
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Congregatio pro Episcopis 1069
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Acta Benedicti Pp. XVI 1053
questo non sempre avviene. Infatti, mentre cresce nell'opinione pubblica la
consapevolezza della necessità di un'azione puntuale e incisiva a protezione
dei minori, di fatto tanti sono lasciati in abbandono e, in vari modi, si ritro-
vano a rischio di sfruttamento. Della drammatica condizione in cui essi ver-
sano, si è fatto interprete il mio venerato Predecessore Giovanni Paolo II nel
messaggio inviato il 22 settembre del 1990 al Segretario Generale delle Na-
zioni Unite, in occasione del Vertice Mondiale per i Bambini. « Sono testimone
egli scrisse - della straziante condizione di milioni di bambini di ogni conti-
nente. Essi sono più vulnerabili perché meno capaci di far sentire la loro
voce ».5 Auspico di cuore che si riservi la giusta attenzione ai migranti mino-
renni, bisognosi di un ambiente sociale che consenta e favorisca il loro svi-
luppo fisico, culturale, spirituale e morale. Vivere in un paese straniero senza
effettivi punti di riferimento crea ad essi, specialmente a quelli privi dell'ap-
poggio della famiglia, innumerevoli e talora gravi disagi e difficoltà.
Un aspetto tipico della migrazione minorile è costituito dalla situazione
dei ragazzi nati nei paesi ospitanti oppure da quella dei figli che non vivono
con i genitori emigrati dopo la loro nascita, ma li raggiungono successiva-
mente. Questi adolescenti fanno parte di due culture con i vantaggi e le
problematiche connesse alla loro duplice appartenenza, condizione questa
che tuttavia può offrire l'opportunità di sperimentare la ricchezza dell'incon-
tro tra differenti tradizioni culturali. È importante che ad essi sia data la
possibilità della frequenza scolastica e del successivo inserimento nel mondo
del lavoro e che ne vada facilitata l'integrazione sociale grazie a opportune
strutture formative e sociali. Non si dimentichi mai che l'adolescenza rap-
presenta una tappa fondamentale per la formazione dell'essere umano.
Una particolare categoria di minori è quella dei rifugiati che chiedono asilo,
fuggendo per varie ragioni dal proprio paese, dove non ricevono adeguata
protezione. Le statistiche rivelano che il loro numero è in aumento. Si tratta
dunque di un fenomeno da valutare con attenzione e da affrontare con azioni
coordinate, con misure di prevenzione, di protezione e di accoglienza adatte,
secondo quanto prevede anche la stessa Convenzione dei Diritti del Bambino.6
Mi rivolgo ora particolarmente alle parrocchie e alle molte associazioni
cattoliche che, animate da spirito di fede e di carità, compiono grandi sforzi
per venire incontro alle necessità di questi nostri fratelli e sorelle. Mentre
esprimo gratitudine per quanto si sta facendo con grande generosità, vorrei
5 Insegnamenti XIII, 2, 1990, p. 672. 6 Cfr. art. 22.