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Congregatio de Causis Sanctorum 1067
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Acta Benedicti Pp. XVI 1027
osservava: «Non domandiamo altro che un po' di libertà per educare come
vogliamo quella gioventù che viene al cristianesimo attratta dalla bellezza
della sua fede e delle sue tradizioni ».3 Montini è stato un sacerdote di grande
fede e di ampia cultura, una guida di anime, un acuto indagatore del « dram-
ma dell'esistenza umana ». Generazioni di giovani universitari hanno trovato
in lui, come Assistente della FUCI, un punto di riferimento, un formatore di
coscienze, capace di entusiasmare, di richiamare al compito di essere testi-
moni in ogni momento della vita, facendo trasparire la bellezza dell'esperien-
za cristiana. Sentendolo parlare - attestano i suoi studenti di allora - si
percepiva il fuoco interiore che dava anima alle sue parole, in contrasto con
un fisico che appariva fragile.
Uno dei fondamenti della proposta formativa dei circoli universitari della
FUCI da lui guidati consisteva nel tendere all'unità spirituale della persona-
lità dei giovani: « non scompartimenti stagni separati nell'anima - egli dice-
va -, cultura da una parte, e fede dall'altra; scuola da un lato, Chiesa
dall'altro. La dottrina, come la vita, è unica ».4 In altri termini, per Montini
erano essenziali la piena armonia e l'integrazione tra la dimensione culturale e
religiosa della formazione, con particolare accento sulla conoscenza della
dottrina cristiana, e i risvolti pratici della vita. Proprio per questo, fin dal
principio della sua attività, nel circolo romano della FUCI, unitamente ad un
serio impegno spirituale e intellettuale, egli promosse per gli universitari
iniziative caritative al servizio dei poveri, con la conferenza di San Vincenzo.
Non separava mai quella che in seguito definirà « carità intellettuale » dalla
presenza sociale, dal farsi carico del bisogno degli ultimi. In tal modo, gli
studenti venivano educati a scoprire la continuità tra il rigoroso dovere dello
studio e le missioni concrete tra i baraccati. « Crediamo - scriveva - che il
cattolico non è il tormentato da centomila problemi sia pure d'ordine spiri-
tuale... No! Il cattolico è colui che ha la fecondità della sicurezza. Ed è cosı̀
che, fedele alla sua fede, può guardare al mondo non come ad un abisso di
perdizione, ma come a un campo di messe ».5
Giovanni Battista Montini insisteva sulla formazione dei giovani, per
renderli capaci di entrare in rapporto con la modernità, un rapporto, questo,
difficile e spesso critico, ma sempre costruttivo e dialogico. Della cultura
moderna sottolineava alcune caratteristiche negative, sia nel campo della
3 Per la nostra scuola: un libro del prof. Gentile, in Scritti giovanili, Brescia 1979, p. 73. 4 Idee=Forze, in Studium 24 [1928], p. 343. 5 La distanza dal mondo, in Azione Fucina, 10 febbraio 1929, p. 1.