Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale986
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale988
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale990
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale992
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale994
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale996
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale998
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale1000
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale1002
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale1004
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale1006
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale1008
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale1010
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale1012
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale1014
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale1016
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale1018
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale1020
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale1022
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale1024
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale1026
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale1028
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale1030
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale1032
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale1034
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale1036
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale1038
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale1040
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale1042
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale1044
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale1046
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale1048
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale1050
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale1052
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale1054
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale1056
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale1058
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale1060
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale1062
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale1064
Congregatio de Causis Sanctorum 1065
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale1066
Congregatio de Causis Sanctorum 1067
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale1068
Congregatio pro Episcopis 1069
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale1070
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale1050
le parabole hanno ispirato innumerevoli capolavori in ogni settore delle arti,
come pure hanno parlato al cuore di ogni generazione di credenti mediante le
opere dell'artigianato e dell'arte locale, non meno eloquenti e coinvolgenti.
Si parla, in proposito, di una via pulchritudinis, una via della bellezza che
costituisce al tempo stesso un percorso artistico, estetico, e un itinerario di
fede, di ricerca teologica. Il teologo Hans Urs von Balthasar apre la sua
grande opera intitolata Gloria. Un'estetica teologica con queste suggestive
espressioni: « La nostra parola iniziale si chiama bellezza. La bellezza è l'ulti-
ma parola che l'intelletto pensante può osare di pronunciare, perché essa non
fa altro che incoronare, quale aureola di splendore inafferrabile, il duplice
astro del vero e del bene e il loro indissolubile rapporto". Osserva poi: « Essa è
la bellezza disinteressata senza la quale il vecchio mondo era incapace di
intendersi, ma che ha preso congedo in punta di piedi dal moderno mondo
degli interessi, per abbandonarlo alla sua cupidità e alla sua tristezza. Essa è
la bellezza che non è più amata e custodita nemmeno dalla religione ». E
conclude: « Chi, al suo nome, increspa al sorriso le labbra, giudicandola come
il ninnolo esotico di un passato borghese, di costui si può essere sicuri che
- segretamente o apertamente - non è più capace di pregare e, presto,
nemmeno di amare ». La via della bellezza ci conduce, dunque, a cogliere il
Tutto nel frammento, l'Infinito nel finito, Dio nella storia dell'umanità. Si-
mone Weil scriveva a tal proposito: « In tutto quel che suscita in noi il senti-
mento puro ed autentico del bello, c'è realmente la presenza di Dio. C'è quasi
una specie di incarnazione di Dio nel mondo, di cui la bellezza è il segno. Il
bello è la prova sperimentale che l'incarnazione è possibile. Per questo ogni
arte di prim'ordine è, per sua essenza, religiosa ». Ancora più icastica l'affer-
mazione di Hermann Hesse: « Arte significa: dentro a ogni cosa mostrare
Dio ». Facendo eco alle parole del Papa Paolo VI, il Servo di Dio Giovanni
Paolo II ha riaffermato il desiderio della Chiesa di rinnovare il dialogo e la
collaborazione con gli artisti: « Per trasmettere il messaggio affidatole da
Cristo, la Chiesa ha bisogno dell'arte »; 8 ma domandava subito dopo: « L'arte
ha bisogno della Chiesa? », sollecitando cosı̀ gli artisti a ritrovare nella espe-
rienza religiosa, nella rivelazione cristiana e nel « grande codice » che è la
Bibbia una sorgente di rinnovata e motivata ispirazione.
Cari Artisti, avviandomi alla conclusione, vorrei rivolgervi anch'io, come
già fece il mio Predecessore, un cordiale, amichevole ed appassionato appello.
8 Lettera agli Artisti, n. 12.