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peccati: uno prende questo, uno prende quell'altro, ma tutti siamo peccatori.
Ma quello che distrugge, come il tarlo, una comunità sono le chiacchiere,
dietro le spalle.
Io vorrei che in questo giorno della mia visita questa comunità facesse
il proposito di non chiacchierare. E quando ti viene voglia di dire una
chiacchiera, morditi la lingua: si gonfierà, ma vi farà tanto bene, perché
nel Vangelo questi testimoni di Gesù - peccatori: anche hanno tradito il
Signore! - mai hanno chiacchierato uno dell'altro. E questo è bello. Una
parrocchia dove non ci sono le chiacchiere è una parrocchia perfetta, è una
parrocchia di peccatori, sì, ma di testimoni. E questa è la testimonianza
che davano i primi cristiani: "Come si amano, come si amano!". Amarsi
almeno in questo. Incominciate con questo. Il Signore vi dia questo regalo,
questa grazia: mai, mai sparlare uno dell'altro. Grazie.
II
In celebratione secundarum Vesperarum, occurrente Sollemnitate Conversionis Sancti Pauli Apostoli, in conclusione Hebdomadae Orationum pro Christia- norum Unitate.*
L'incontro con Gesù sulla strada verso Damasco trasforma radicalmente
la vita di Paolo. Da quel momento in poi, per lui il significato dell'esistenza
non sta più nell'affidarsi alle proprie forze per osservare scrupolosamente
la Legge, ma nell'aderire con tutto se stesso all'amore gratuito e immerita-
to di Dio, a Gesù Cristo crocifisso e risorto. Così egli conosce l'irrompere
di una nuova vita, la vita secondo lo Spirito, nella quale, per la potenza
del Signore Risorto, sperimenta perdono, confidenza e conforto. E Paolo
non può tenere per sé questa novità: è spinto dalla grazia a proclamare la
lieta notizia dell'amore e della riconciliazione che Dio offre pienamente in
Cristo all'umanità.
Per l'Apostolo delle genti la riconciliazione dell'uomo con Dio, di cui
egli è divenuto ambasciatore,1 è un dono che viene da Cristo. Ciò appare
con chiarezza nel testo della Seconda Lettera ai Corinzi, dal quale è tratto
quest'anno il tema della Settimana di Preghiera per l'Unità dei Cristiani:
* Die 25 Ianuarii 2017. 1 Cfr 2 Cor 5, 20.