ACTA APOSTOLICAE SEDIS

 112 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

 Acta Francisci Pp. 113

 114 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

 Acta Francisci Pp. 115

 116 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

 Acta Francisci Pp. 117

 118 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

 Acta Francisci Pp. 119

 120 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

 Acta Francisci Pp. 121

 122 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

 Acta Francisci Pp. 123

 124 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

 Acta Francisci Pp. 125

 126 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

 Acta Francisci Pp. 127

 128 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

 Acta Francisci Pp. 129

 130 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

 Acta Francisci Pp. 131

 132 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

 Acta Francisci Pp. 133

 134 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

 Acta Francisci Pp. 135

 136 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

 Acta Francisci Pp. 137

 138 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

 Acta Francisci Pp. 139

 140 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

 Acta Francisci Pp. 141

 142 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

 Acta Francisci Pp. 143

 144 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

 Acta Francisci Pp. 145

 146 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

 Acta Francisci Pp. 147

 148 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

 Acta Francisci Pp. 149

 150 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

 Acta Francisci Pp. 151

 152 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

 Acta Francisci Pp. 153

 154 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

 Acta Francisci Pp. 155

 156 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

 Acta Francisci Pp. 157

 158 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

 Acta Francisci Pp. 159

 160 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

 Acta Francisci Pp. 161

 162 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

 Acta Francisci Pp. 163

 164 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

 Acta Francisci Pp. 165

 166 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

 Acta Francisci Pp. 167

 168 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

 Congregatio de Causis Sanctorum 169

 170 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

 Congregatio de Causis Sanctorum 171

 172 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

 Congregatio de Causis Sanctorum 173

 174 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

 Congregatio de Causis Sanctorum 175

 176 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

 Congregatio de Causis Sanctorum 177

 178 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

 Congregatio de Causis Sanctorum 179

 180 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

 Congregatio de Causis Sanctorum 181

 182 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

 Congregatio de Causis Sanctorum 183

 184 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

 Congregatio de Causis Sanctorum 185

 186 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

 Congregatio de Causis Sanctorum 187

 188 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

 Congregatio de Causis Sanctorum 189

 190 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

 Congregatio de Causis Sanctorum 191

 192 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

 Congregatio de Causis Sanctorum 193

 194 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

 Congregatio de Causis Sanctorum 195

 196 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

 Congregatio de Causis Sanctorum 197

 198 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

 Congregatio de Causis Sanctorum 199

 200 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

 Congregatio de Causis Sanctorum 201

 202 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

 Congregatio pro Episcopis 203

 204 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

 Diarium Romanae Curiae 205

 206 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

Acta Francisci Pp. 127

sacro ma non padri, madri o fratelli della speranza che siamo stati chia-

mati a profetizzare. Questo clima di sopravvivenza inaridisce il cuore dei

nostri anziani privandoli della capacità di sognare e, in tal modo, sterilizza

la profezia che i più giovani sono chiamati ad annunciare e realizzare. In

poche parole, la tentazione della sopravvivenza trasforma in pericolo, in

minaccia, in tragedia ciò che il Signore ci presenta come un'opportunità per

la missione. Questo atteggiamento non è proprio soltanto della vita consa-

crata, ma in modo particolare siamo invitati a guardarci dal cadere in essa.

Torniamo al brano evangelico e contempliamo nuovamente la scena. Ciò

che ha suscitato il canto di lode in Simeone e Anna non è stato di certo il

guardare se stessi, l'analizzare e rivedere la propria situazione personale.

Non è stato il rimanere chiusi per paura che potesse capitare loro qualcosa

di male. A suscitare il canto è stata la speranza, quella speranza che li so-

steneva nell'anzianità. Quella speranza si è vista realizzata nell'incontro con

Gesù. Quando Maria mette in braccio a Simeone il Figlio della Promessa,

l'anziano incomincia a cantare, fa una propria "liturgia", canta i suoi sogni.

Quando mette Gesù in mezzo al suo popolo, questo trova la gioia. Sì, solo

questo potrà restituirci la gioia e la speranza, solo questo ci salverà dal

vivere in un atteggiamento di sopravvivenza. Solo questo renderà feconda

la nostra vita e manterrà vivo il nostro cuore. Mettere Gesù là dove deve

stare: in mezzo al suo popolo.

Tutti siamo consapevoli della trasformazione multiculturale che stia-

mo attraversando, nessuno lo mette in dubbio. Da qui l'importanza che il

consacrato e la consacrata siano inseriti con Gesù nella vita, nel cuore di

queste grandi trasformazioni. La missione - in conformità ad ogni carisma

particolare - è quella che ci ricorda che siamo stati invitati ad essere lievito

di questa massa concreta. Certamente potranno esserci "farine" migliori, ma

il Signore ci ha invitato a lievitare qui e ora, con le sfide che ci si presen-

tano. Non con atteggiamento difensivo, non mossi dalle nostre paure, ma

con le mani all'aratro cercando di far crescere il grano tante volte seminato

in mezzo alla zizzania. Mettere Gesù in mezzo al suo popolo significa avere

un cuore contemplativo, capace di riconoscere come Dio cammina per le

strade delle nostre città, dei nostri paesi, dei nostri quartieri. Mettere Gesù

in mezzo al suo popolo significa farsi carico e voler aiutare a portare la

croce dei nostri fratelli. È voler toccare le piaghe di Gesù nelle piaghe del

mondo, che è ferito e brama e supplica di risuscitare.