112 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
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132 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
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202 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Acta Francisci Pp. 135
Un approccio prudente da parte delle autorità pubbliche non comporta
l'attuazione di politiche di chiusura verso i migranti, ma implica valutare
con saggezza e lungimiranza fino a che punto il proprio Paese è in grado,
senza ledere il bene comune dei cittadini, di offrire una vita decorosa ai
migranti, specialmente a coloro che hanno effettivo bisogno di protezione.
Soprattutto non si può ridurre la drammatica crisi attuale ad un semplice
conteggio numerico. I migranti sono persone, con nomi, storie, famiglie e
non potrà mai esserci vera pace finché esisterà anche un solo essere umano
che viene violato nella propria identità personale e ridotto ad una mera
cifra statistica o ad oggetto di interesse economico.
Il problema migratorio è una questione che non può lasciare alcuni
Paesi indifferenti, mentre altri sostengono l'onere umanitario, non di rado
con notevoli sforzi e pesanti disagi, di far fronte ad un'emergenza che non
sembra aver fine. Tutti dovrebbero sentirsi costruttori e concorrenti al bene
comune internazionale, anche attraverso gesti concreti di umanità, che co-
stituiscono fattori essenziali di quella pace e di quello sviluppo che intere
nazioni e milioni di persone attendono ancora. Sono perciò grato ai tanti
Paesi che con generosità accolgono quanti sono nel bisogno, a partire dai
diversi Stati europei, specialmente l'Italia, la Germania, la Grecia e la Svezia.
Mi rimarrà sempre impresso il viaggio che ho compiuto nell'isola di
Lesvos, insieme ai miei fratelli il Patriarca Bartolomeo e l'Arcivescovo Ie-
ronymos, dove ho visto e toccato con mano la drammatica situazione dei
campi profughi, ma anche l'umanità e lo spirito di servizio delle molte per-
sone impegnate per assisterli. Né bisogna dimenticare l'accoglienza offerta
da altri Paesi europei e del Medio Oriente, quali il Libano, la Giordania,
la Turchia, come pure l'impegno di diversi Paesi dell'Africa e dell'Asia.
Anche nel corso del mio viaggio in Messico, dove ho potuto sperimentare
la gioia del popolo messicano, mi sono sentito vicino alle migliaia di mi-
granti dell'America Centrale, che patiscono terribili ingiustizie e pericoli nel
tentativo di poter avere un futuro migliore, vittime di estorsione e oggetto
di quel deprecabile commercio - orribile forma di schiavitù moderna - che
è la tratta delle persone.
Nemica della pace è una tale "visione ridotta" dell'uomo, che presta il
fianco al diffondersi dell'iniquità, delle disuguaglianze sociali, della corru-
zione. Proprio nei confronti di quest'ultimo fenomeno, la Santa Sede ha
assunto nuovi impegni, depositando, formalmente lo scorso 19 settembre,