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Acta Francisci Pp. 137
la necessaria assistenza umanitaria alla popolazione. Il comune auspicio è
che la tregua recentemente firmata possa essere un segno di speranza per
tutto il popolo siriano, che ne ha profonda necessità.
Ciò esige anche che ci si adoperi per debellare il deprecabile commercio
delle armi e la continua rincorsa a produrre e diffondere armamenti sempre
più sofisticati. Notevole sconcerto destano gli esperimenti condotti nella
penisola coreana, che destabilizzano l'intera regione e pongono inquietanti
interrogativi all'intera comunità internazionale circa il rischio di una nuova
corsa alle armi nucleari. Rimangono ancora molto attuali le parole di san
Giovanni XXIII nella Pacem in terris, allorché affermava che « saggezza ed
umanità domandano che venga arrestata la corsa agli armamenti, si riducano
simultaneamente e reciprocamente gli armamenti già esistenti; si mettano al
bando le armi nucleari ».18 In tale prospettiva, anche in vista della prossima
Conferenza sul Disarmo, la Santa Sede si adopera per promuovere un'etica
della pace e della sicurezza che vada al di là di quella paura e "chiusura"
che condiziona il dibattito sulle armi nucleari.
Anche per quanto riguarda gli armamenti convenzionali, occorre rilevare
che la facilità con cui non di rado si può accedere al mercato delle armi,
anche di piccolo calibro, oltre ad aggravare la situazione nelle diverse aree
di conflitto, produce un diffuso e generale sentimento di insicurezza e di
paura, tanto più pericoloso, quanto più si attraversano momenti di incer-
tezza sociale e cambiamenti epocali come quello attuale.
Nemica della pace è l'ideologia che fa leva sui disagi sociali per fomen-
tare il disprezzo e l'odio e che vede l'altro come un nemico da annientare.
Purtroppo nuove forme ideologiche si affacciano continuamente all'orizzonte
dell'umanità. Mascherandosi come portatrici di bene per il popolo, lasciano
invece dietro di sé povertà, divisioni, tensioni sociali, sofferenza e non di
rado anche morte. La pace, invece, si conquista con la solidarietà. Da essa
germoglia la volontà di dialogo e la collaborazione, che trova nella diplomazia
uno strumento fondamentale. Nella prospettiva della misericordia e della
solidarietà si colloca l'impegno convinto della Santa Sede e della Chiesa
cattolica nello scongiurare i conflitti o nell'accompagnare processi di pace, di
riconciliazione e di ricerca di soluzioni negoziali agli stessi. Rincuora poter
vedere che alcuni tentativi intrapresi incontrano la buona volontà di tante
18 Lett. enc. Pacem in terris, 11 aprile 1963, 60.