do la condizione di servo ».1 Grazie all'aiuto di ottimi maestri, si pose sulle
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cano le radici di tante Istituzioni ecclesiastiche e civili, studiano la storia dei
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II
In sollemnitate Sanctissimi Corporis et Sanguinis Christi.*
Cari fratelli e sorelle!
Poco fa abbiamo cantato nella Sequenza: «Dogma datur christianis, / quod
in carnem transit panis, / et vinum in sanguinem- È certezza a noi cristiani: /
si trasforma il pane in carne, / si fa sangue il vino ». Quest'oggi riaffermiamo
con grande gioia la nostra fede nell'Eucaristia, il Mistero che costituisce il
cuore della Chiesa. Nella recente Esortazione post-sinodale Sacramentum ca-
ritatis ho ricordato che il Mistero eucaristico « è il dono che Gesù Cristo fa di se
stesso, rivelandoci l'amore infinito di Dio per ogni uomo ».1 Pertanto quella
del Corpus Domini è una festa singolare e costituisce un importante appun-
tamento di fede e di lode per ogni comunità cristiana. È festa che ha avuto
origine in un determinato contesto storico e culturale: è nata con lo scopo ben
preciso di riaffermare apertamente la fede del Popolo di Dio in Gesù Cristo
vivo e realmente presente nel santissimo Sacramento dell'Eucaristia. È festa
istituita per adorare, lodare e ringraziare pubblicamente il Signore, che « nel
Sacramento eucaristico continua ad amarci "fino alla fine", fino al dono del
suo corpo e del suo sangue ».2
La Celebrazione eucaristica di questa sera ci riconduce al clima spirituale
del Giovedı̀ Santo, il giorno in cui Cristo, alla vigilia della sua Passione, istituı̀
nel Cenacolo la santissima Eucaristia. Il Corpus Domini costituisce cosı̀ una
ripresa del mistero del Giovedı̀ Santo, quasi in obbedienza all'invito di Gesù
di « proclamare sui tetti » ciò che Egli ci ha trasmesso nel segreto.3 Il dono
dell'Eucaristia, gli Apostoli lo ricevettero dal Signore nell'intimità dell'Ulti-
ma Cena, ma era destinato a tutti, al mondo intero. Ecco perché va procla-
mato ed esposto apertamente, perché ognuno possa incontrare «Gesù che
passa » come avveniva per le strade della Galilea, della Samaria e della Giu-
dea; perché ognuno, ricevendolo, possa essere sanato e rinnovato dalla forza
del suo amore. Questa, cari amici, è la perpetua e vivente eredità che Gesù ci
ha lasciato nel Sacramento del suo Corpo e del suo Sangue. Eredità che
* Die 7 Iunii 2007. 1 N. 1. 2 Sacramentum caritatis, 1. 3 Cf. Mt 10, 27.