do la condizione di servo ».1 Grazie all'aiuto di ottimi maestri, si pose sulle
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cano le radici di tante Istituzioni ecclesiastiche e civili, studiano la storia dei
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Cafarnao.2 Matteo, nel testo appena proclamato, ricorda l'attribuzione a Si-
mone da parte di Gesù del soprannome di Cefa, « Pietra ». Gesù afferma di
voler edificare « su questa pietra » la sua Chiesa e, in questa prospettiva,
conferisce a Pietro il potere delle chiavi.3 Da questi racconti emerge chiara-
mente che la confessione di Pietro è inseparabile dall'incarico pastorale a lui
affidato nei confronti del gregge di Cristo.
Secondo tutti gli Evangelisti, la confessione di Simone avviene in un
momento decisivo della vita di Gesù, quando, dopo la predicazione in Galilea,
Egli si dirige risolutamente verso Gerusalemme per portare a compimento,
con la morte in croce e la risurrezione, la sua missione salvifica. I discepoli
sono coinvolti in questa decisione: Gesù li invita a fare una scelta che li
porterà a distinguersi dalla folla per diventare la comunità dei credenti in
Lui, la sua « famiglia », l'inizio della Chiesa. In effetti, ci sono due modi di
« vedere » e di « conoscere » Gesù: uno - quello della folla - più superficiale,
l'altro - quello dei discepoli - più penetrante e autentico. Con la duplice
domanda: « Che cosa dice la gente - Che cosa dite voi di me? », Gesù invita i
discepoli a prendere coscienza di questa diversa prospettiva. La gente pensa
che Gesù sia un profeta. Questo non è falso, ma non basta; è inadeguato. Si
tratta, in effetti, di andare in profondità, di riconoscere la singolarità della
persona di Gesù di Nazaret, la sua novità. Anche oggi è cosı̀: molti accostano
Gesù, per cosı̀ dire, dall'esterno. Grandi studiosi ne riconoscono la statura
spirituale e morale e l'influsso sulla storia dell'umanità, paragonandolo a
Buddha, Confucio, Socrate e ad altri sapienti e grandi personaggi della storia.
Non giungono però a riconoscerlo nella sua unicità. Viene in mente ciò che
disse Gesù a Filippo durante l'Ultima Cena: «Da tanto tempo sono con voi e
tu non mi hai conosciuto, Filippo? ».4 Spesso Gesù è considerato anche come
uno dei grandi fondatori di religioni, da cui ognuno può prendere qualcosa per
formarsi una propria convinzione. Come allora, dunque, anche oggi la « gente »
ha opinioni diverse su Gesù. E come allora, anche a noi, discepoli di oggi,
Gesù ripete la sua domanda: « E voi, chi dite che io sia? ». Vogliamo fare
nostra la risposta di Pietro. Secondo il Vangelo di Marco Egli disse: « Tu sei
il Cristo »; 5 in Luca l'affermazione è: « Il Cristo di Dio »; 6 in Matteo suona: « Tu
2 Cf. Gv 6, 66-70. 3 Cf. Mt 16, 17-19. 4 Gv 14, 9. 5 8, 29. 6 9, 20.