ACTA BENEDICTI PP. XVI

 do la condizione di servo ».1 Grazie all'aiuto di ottimi maestri, si pose sulle

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 cano le radici di tante Istituzioni ecclesiastiche e civili, studiano la storia dei

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 Congregatio de Causis Sanctorum 747

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 Congregatio de Causis Sanctorum 761

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 Congregatio de Causis Sanctorum 763

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Cafarnao.2 Matteo, nel testo appena proclamato, ricorda l'attribuzione a Si-

mone da parte di Gesù del soprannome di Cefa, « Pietra ». Gesù afferma di

voler edificare « su questa pietra » la sua Chiesa e, in questa prospettiva,

conferisce a Pietro il potere delle chiavi.3 Da questi racconti emerge chiara-

mente che la confessione di Pietro è inseparabile dall'incarico pastorale a lui

affidato nei confronti del gregge di Cristo.

Secondo tutti gli Evangelisti, la confessione di Simone avviene in un

momento decisivo della vita di Gesù, quando, dopo la predicazione in Galilea,

Egli si dirige risolutamente verso Gerusalemme per portare a compimento,

con la morte in croce e la risurrezione, la sua missione salvifica. I discepoli

sono coinvolti in questa decisione: Gesù li invita a fare una scelta che li

porterà a distinguersi dalla folla per diventare la comunità dei credenti in

Lui, la sua « famiglia », l'inizio della Chiesa. In effetti, ci sono due modi di

« vedere » e di « conoscere » Gesù: uno - quello della folla - più superficiale,

l'altro - quello dei discepoli - più penetrante e autentico. Con la duplice

domanda: « Che cosa dice la gente - Che cosa dite voi di me? », Gesù invita i

discepoli a prendere coscienza di questa diversa prospettiva. La gente pensa

che Gesù sia un profeta. Questo non è falso, ma non basta; è inadeguato. Si

tratta, in effetti, di andare in profondità, di riconoscere la singolarità della

persona di Gesù di Nazaret, la sua novità. Anche oggi è cosı̀: molti accostano

Gesù, per cosı̀ dire, dall'esterno. Grandi studiosi ne riconoscono la statura

spirituale e morale e l'influsso sulla storia dell'umanità, paragonandolo a

Buddha, Confucio, Socrate e ad altri sapienti e grandi personaggi della storia.

Non giungono però a riconoscerlo nella sua unicità. Viene in mente ciò che

disse Gesù a Filippo durante l'Ultima Cena: «Da tanto tempo sono con voi e

tu non mi hai conosciuto, Filippo? ».4 Spesso Gesù è considerato anche come

uno dei grandi fondatori di religioni, da cui ognuno può prendere qualcosa per

formarsi una propria convinzione. Come allora, dunque, anche oggi la « gente »

ha opinioni diverse su Gesù. E come allora, anche a noi, discepoli di oggi,

Gesù ripete la sua domanda: « E voi, chi dite che io sia? ». Vogliamo fare

nostra la risposta di Pietro. Secondo il Vangelo di Marco Egli disse: « Tu sei

il Cristo »; 5 in Luca l'affermazione è: « Il Cristo di Dio »; 6 in Matteo suona: « Tu

2 Cf. Gv 6, 66-70. 3 Cf. Mt 16, 17-19. 4 Gv 14, 9. 5 8, 29. 6 9, 20.