do la condizione di servo ».1 Grazie all'aiuto di ottimi maestri, si pose sulle
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cano le radici di tante Istituzioni ecclesiastiche e civili, studiano la storia dei
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do dove non di rado trionfa la cultura della violenza e della morte. Ma Gesù ci
viene incontro e ci infonde sicurezza: Egli stesso è « il pane della vita ».8 Ce lo
ha ripetuto nelle parole del Canto al Vangelo: « Io sono il pane vivo disceso dal
cielo; chi mangia di questo pane vivrà in eterno ».9
Nel brano evangelico poc'anzi proclamato san Luca, narrandoci il mira-
colo della moltiplicazione dei cinque pani e due pesci con cui Gesù sfamò la
folla « in una zona deserta », conclude dicendo: « Tutti ne mangiarono e si
saziarono ».10 Vorrei in primo luogo sottolineare questo « tutti ». È infatti
desiderio del Signore che ogni essere umano si nutra dell'Eucaristia, perché
l'Eucaristia è per tutti. Se nel Giovedı̀ Santo viene posto in evidenza lo
stretto rapporto che esiste tra l'Ultima Cena e il mistero della morte di Gesù
in croce, quest'oggi, festa del Corpus Domini, con la processione e l'adorazio-
ne corale dell'Eucaristia si richiama l'attenzione sul fatto che Cristo si è
immolato per l'intera umanità. Il suo passaggio fra le case e per le strade
della nostra Città sarà per coloro che vi abitano un'offerta di gioia, di vita
immortale, di pace e di amore.
Nel brano evangelico, un secondo elemento salta all'occhio: il miracolo
compiuto dal Signore contiene un esplicito invito ad offrire ciascuno il proprio
contributo. I cinque pesci e i due pani stanno ad indicare il nostro apporto,
povero ma necessario, che Egli trasforma in dono di amore per tutti. « Cristo
ancora oggi - ho scritto nella citata Esortazione post-sinodale - continua
ad esortare i suoi discepoli ad impegnarsi in prima persona ».11 L'Eucaristia è
dunque una chiamata alla santità e al dono di sé ai fratelli, perché « la voca-
zione di ciascuno di noi è quella di essere, insieme a Gesù, pane spezzato per la
vita del mondo ».12
Questo invito, il nostro Redentore lo rivolge in particolare a noi, cari
fratelli e sorelle di Roma, raccolti in questa storica Piazza intorno all'Euca-
ristia: vi saluto tutti con affetto. Il mio saluto è innanzitutto per il Cardinale
Vicario e i Vescovi Ausiliari, per gli altri venerati Fratelli Cardinali e Vescovi,
come pure per i numerosi presbiteri e diaconi, i religiosi e le religiose, e i tanti
fedeli laici. Al termine della Celebrazione eucaristica ci uniremo in processio-
ne, quasi a portare idealmente il Signore Gesù per tutte le vie e i quartieri di
8 Gv 6, 35.48. 9 Cf. Gv 6, 51. 10 Cf. Lc 9, 11b-17. 11 N. 88. 12 Ibid.