do la condizione di servo ».1 Grazie all'aiuto di ottimi maestri, si pose sulle
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cano le radici di tante Istituzioni ecclesiastiche e civili, studiano la storia dei
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Acta Benedicti Pp. XVI 665
« kenosi »,11 l'abbassamento di Dio nella carne del Figlio dell'uomo, da quando
poi la voce del Crocifı̀sso di San Damiano gli mise in cuore il programma della
sua vita: « Va', Francesco, ripara la mia casa »,12 il suo cammino non fu che lo
sforzo quotidiano di immedesimarsi con Cristo. Egli si innamorò di Cristo. Le
piaghe del Crocifisso ferirono il suo cuore, prima di segnare il suo corpo sulla
Verna. Egli poteva veramente dire con Paolo: «Non sono più io che vivo, ma
Cristo vive in me ».
E veniamo al cuore evangelico dell'odierna Parola di Dio. Gesù stesso, nel
brano appena letto del Vangelo di Luca, ci spiega il dinamismo dell'autentica
conversione, additandoci come modello la donna peccatrice riscattata dall'amo-
re. Si deve riconoscere che questa donna aveva osato tanto. Il suo modo di
porsi di fronte a Gesù, bagnando di lacrime i suoi piedi e asciugandoli con i
capelli, baciandoli e cospargendoli di olio profumato, era fatto per scandaliz-
zare chi, a persone della sua condizione, guardava con l'occhio impietoso del
giudice. Impressiona, al contrario, la tenerezza con cui Gesù tratta questa
donna, da tanti sfruttata e da tutti giudicata. Ella ha trovato finalmente in
Gesù un occhio puro, un cuore capace di amare senza sfruttare. Nello sguardo
e nel cuore di Gesù ella riceve la rivelazione di Dio-Amore! A scanso di
equivoci, è da notare che la misericordia di Gesù non si esprime mettendo
tra parentesi la legge morale. Per Gesù, il bene è bene, il male è male. La
misericordia non cambia i connotati del peccato, ma lo brucia in un fuoco di
amore. Questo effetto purificante e sanante si realizza se c'è nell'uomo una
corrispondenza di amore, che implica il riconoscimento della legge di Dio, il
pentimento sincero, il proposito di una vita nuova. Alla peccatrice del Van-
gelo è molto perdonato, perché ha molto amato. In Gesù Dio viene a donarci
amore e a chiederci amore.
Che cosa è stata, miei cari fratelli e sorelle, la vita di Francesco convertito se
non un grande atto d'amore? Lo rivelano le sue preghiere infuocate, ricche di
contemplazione e di lode, il suo tenero abbraccio del Bimbo divino a Greccio,
la sua contemplazione della passione alla Verna, il suo « vivere secondo la
forma del santo Vangelo »,13 la sua scelta della povertà e il suo cercare Cristo
nel volto dei poveri.
11 Cf. Fil 2, 7. 12 2 Cel I, 6, 10: FF 593. 13 2 Test 14: FF 116.