do la condizione di servo ».1 Grazie all'aiuto di ottimi maestri, si pose sulle
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cano le radici di tante Istituzioni ecclesiastiche e civili, studiano la storia dei
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tante pregare insieme per implorare il dono dell'unità, quell'unità per la quale
san Pietro e san Paolo hanno speso la loro esistenza sino al supremo sacrificio
del sangue.
Un'antichissima tradizione, che risale ai tempi apostolici, narra che pro-
prio a poca distanza da questo luogo avvenne l'ultimo loro incontro prima del
martirio: i due si sarebbero abbracciati, benedicendosi a vicenda. E sul por-
tale maggiore di questa Basilica essi sono raffigurati insieme, con le scene del
martirio di entrambi. Fin dall'inizio, dunque, la tradizione cristiana ha con-
siderato Pietro e Paolo inseparabili l'uno dall'altro, anche se ebbero ciascuno
una missione diversa da compiere: Pietro per primo confessò la fede in Cristo,
Paolo ottenne in dono di poterne approfondire la ricchezza. Pietro fondò la
prima comunità dei cristiani provenienti dal popolo eletto, Paolo divenne
l'apostolo dei pagani. Con carismi diversi operarono per un'unica causa: la
costruzione della Chiesa di Cristo. Nell'Ufficio delle Letture, la liturgia offre
alla nostra meditazione questo noto testo di sant'Agostino: «Un solo giorno è
consacrato alla festa dei due apostoli. Ma anch'essi erano una cosa sola.
Benché siano stati martirizzati in giorni diversi, erano una cosa sola. Pietro
precedette, Paolo seguı̀... Celebriamo perciò questo giorno di festa, consacrato
per noi dal sangue degli apostoli ».1 E san Leone Magno commenta: «Dei loro
meriti e delle loro virtù, superiori a quanto si possa dire, nulla dobbiamo
pensare che li opponga, nulla che li divida, perché l'elezione li ha resi pari,
la fatica simili e la fine uguali ».2
A Roma il legame che accomuna Pietro e Paolo nella missione, ha assunto
sin dai primi secoli un significato molto specifico. Come la mitica coppia di
fratelli Romolo e Remo, ai quali si faceva risalire la nascita di Roma, cosı̀
Pietro e Paolo furono considerati i fondatori della Chiesa di Roma. Dice in
proposito san Leone Magno rivolgendosi alla Città: « Sono questi i tuoi santi
padri, i tuoi veri pastori, che per farti degna del regno dei cieli, hanno edifi-
cato molto più bene e più felicemente di coloro che si adoperarono per gettare
le prime fondamenta delle tue mura ».3 Per quanto umanamente diversi l'uno
dall'altro, e benché il rapporto tra di loro non fosse esente da tensioni, Pietro
e Paolo appaiono dunque come gli iniziatori di una nuova città, come con-
cretizzazione di un modo nuovo e autentico di essere fratelli, reso possibile dal
1 Disc. 295, 7.8. 2 In natali apostol., 69, 6-7. 3 Omelie 82, 7.