do la condizione di servo ».1 Grazie all'aiuto di ottimi maestri, si pose sulle
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cano le radici di tante Istituzioni ecclesiastiche e civili, studiano la storia dei
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Acta Benedicti Pp. XVI 673
sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente »; 7 infine in Giovanni: « Tu sei il Santo di
Dio ».8 Sono tutte risposte giuste, valide anche per noi.
Soffermiamoci in particolare sul testo di Matteo, riportato dalla liturgia
odierna. Secondo alcuni studiosi, la formula che vi compare presuppone il
contesto post-pasquale, e addirittura sarebbe legata ad un'apparizione per-
sonale di Gesù risorto a Pietro; un'apparizione analoga a quella che ebbe
Paolo sulla via di Damasco. In realtà, l'incarico conferito dal Signore a Pietro
è radicato nel rapporto personale che il Gesù storico ebbe con il pescatore
Simone, a partire dal primo incontro con lui, quando gli disse: « Tu sei Simo-
ne... ti chiamerai Cefa (che vuol dire Pietro) ».9 Lo sottolinea l'evangelista
Giovanni, pescatore anche lui e socio, col fratello Giacomo, dei due fratelli
Simone e Andrea. Il Gesù che, dopo la risurrezione chiamò Saulo, è lo stesso
che - ancora immerso nella storia - avvicinò, dopo il battesimo nel Gior-
dano, i quattro fratelli pescatori, allora discepoli del Battista.10 Egli andò a
cercarli sulla riva del lago di Galilea, e li chiamò a seguirlo per essere « pe-
scatori di uomini ».11 A Pietro poi affidò un compito particolare, riconoscendo
cosı̀ in lui uno speciale dono di fede da parte del Padre celeste. Tutto questo,
evidentemente, fu poi illuminato dall'esperienza pasquale, ma rimanendo
sempre fermamente ancorato nelle vicende storiche precedenti la Pasqua. Il
parallelismo tra Pietro e Paolo non può sminuire la portata del cammino
storico di Simone con il suo Maestro e Signore, che fin dall'inizio gli attribuı̀
la caratteristica di « roccia » su cui avrebbe edificato la sua nuova comunità, la
Chiesa.
Nei Vangeli sinottici la confessione di Pietro è sempre seguita dall'annun-
cio da parte di Gesù della sua prossima passione. Un annuncio di fronte al
quale Pietro reagisce, perché non riesce ancora a capire. Eppure si tratta di
un elemento fondamentale, su cui perciò Gesù insiste con forza. Infatti, i titoli
attribuiti a Lui da Pietro - tu sei « il Cristo », « il Cristo di Dio », « il Figlio del
Dio vivente » - si comprendono autenticamente solo alla luce del mistero
della sua morte e risurrezione. Ed è vero anche l'inverso: l'avvenimento della
Croce rivela il suo senso pieno soltanto se « quest'uomo », che ha patito ed è
morto in croce, « era veramente Figlio di Dio », per usare le parole pronunciate
7 16, 16. 8 6, 69. 9 Gv 1, 42. 10 Cf. Gv 1, 35-42. 11 Cf. Mc 1, 16-20.