do la condizione di servo ».1 Grazie all'aiuto di ottimi maestri, si pose sulle
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cano le radici di tante Istituzioni ecclesiastiche e civili, studiano la storia dei
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life in abundance. Commending all of you to the intercession of Mary, Mother
of the Church, I am pleased to impart my Apostolic Blessing.
II
In inauguratione Congressus Romanae Dioecesis.*
Cari fratelli e sorelle,
per il terzo anno consecutivo il Convegno della nostra Diocesi mi offre la
possibilità di incontrarvi e di rivolgermi a voi tutti, affrontando la tematica
sulla quale la Chiesa di Roma si concentrerà nel prossimo anno pastorale, in
stretta continuità con il lavoro svolto nell'anno che si sta concludendo. Saluto
con affetto ciascuno di voi, Vescovi, sacerdoti, diaconi, religiosi e religiose,
laici che partecipate con generosità alla missione della Chiesa. Ringrazio in
particolare il Cardinale Vicario per le parole che mi ha rivolto a nome di tutti
voi.
Il tema del Convegno è «Gesù è il Signore. Educare alla fede, alla sequela,
alla testimonianza »: un tema che ci riguarda tutti, perché ogni discepolo
confessa che Gesù è il Signore ed è chiamato a crescere nell'adesione a Lui,
dando e ricevendo aiuto dalla grande compagnia dei fratelli nella fede. Il
verbo « educare », posto nel titolo del Convegno, sottintende però una speciale
attenzione ai bambini, ai ragazzi e ai giovani e mette in evidenza quel com-
pito che è proprio anzitutto della famiglia: rimaniamo cosı̀ all'interno di quel
percorso che ha caratterizzato negli ultimi anni la pastorale della nostra
Diocesi. È importante soffermarci anzitutto sull'affermazione iniziale, che
dà il tono e il senso del nostro Convegno: « Gesù è il Signore ». La ritroviamo
già nella solenne dichiarazione che conclude il discorso di Pietro a Pentecoste,
dove il primo degli Apostoli ha detto: « Sappia dunque con certezza tutta la
casa di Israele che Dio ha costituito Signore e Cristo quel Gesù che voi avete
crocifisso! ».1 Analoga è la conclusione del grande inno a Cristo contenuto
nella Lettera di Paolo ai Filippesi: « Ogni lingua proclami che Gesù è il Si-
gnore, a gloria di Dio Padre ».2 Ancora san Paolo, nel saluto finale della Prima
Lettera ai Corinzi, esclama: « Se qualcuno non ama il Signore sia anàtema.
* Die 11 Iunii 2007. 1 At 2, 36. 2 2, 11.