do la condizione di servo ».1 Grazie all'aiuto di ottimi maestri, si pose sulle
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cano le radici di tante Istituzioni ecclesiastiche e civili, studiano la storia dei
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Acta Benedicti Pp. XVI 685
Chiesa, in tutte le situazioni e circostanze della propria vita: non possiamo
infatti tenere per noi la gioia della fede, dobbiamo diffonderla e trasmetterla,
e cosı̀ rafforzarla anche nel nostro cuore. Se la fede realmente diviene gioia di
aver trovato la verità e l'amore, è inevitabile provare desiderio di trasmet-
terla, di comunicarla agli altri. Passa di qui, in larga misura, quella nuova
evangelizzazione a cui il nostro amato Papa Giovanni Paolo II ci ha chiamati.
Un'esperienza concreta, che potrà far crescere nei giovani delle parrocchie e
delle varie aggregazioni ecclesiali la volontà di testimoniare la propria fede, è
la «Missione giovani » che state progettando, dopo il felice risultato della
grande «Missione cittadina ».
Nell'educazione alla fede un compito molto importante è affidato alla
scuola cattolica. Essa infatti adempie alla propria missione basandosi su un
progetto educativo che pone al centro il Vangelo e lo tiene come decisivo
punto di riferimento per la formazione della persona e per tutta la proposta
culturale. In convinta sinergia con le famiglie e con la comunità ecclesiale, la
scuola cattolica cerca dunque di promuovere quell'unità tra la fede, la cultura
e la vita che è obiettivo fondamentale dell'educazione cristiana. Anche le
scuole statali, secondo forme e modi diversi, possono essere sostenute nel loro
compito educativo dalla presenza di insegnanti credenti - in primo luogo,
ma non esclusivamente, i docenti di religione cattolica - e di alunni cristia-
namente formati, oltre che dalla collaborazione di tante famiglie e della stessa
comunità cristiana. La sana laicità della scuola, come delle altre istituzioni
dello Stato, non implica infatti una chiusura alla Trascendenza e una falsa
neutralità rispetto a quei valori morali che sono alla base di un'autentica
formazione della persona. Un discorso analogo vale naturalmente per le Uni-
versità ed è davvero di buon auspicio che a Roma la pastorale universitaria
abbia potuto svilupparsi in tutti gli Atenei, tanto tra i docenti che tra gli
studenti, e sia in atto una feconda collaborazione tra le istituzioni accademi-
che civili e pontificie.
Oggi più che nel passato l'educazione e la formazione della persona sono
influenzate da quei messaggi e da quel clima diffuso che vengono veicolati dai
grandi mezzi di comunicazione e che si ispirano ad una mentalità e cultura
caratterizzate dal relativismo, dal consumismo e da una falsa e distruttiva
esaltazione, o meglio profanazione, del corpo e della sessualità. Perciò, pro-
prio per quel grande « sı̀ » che come credenti in Cristo diciamo all'uomo amato
da Dio, non possiamo certo disinteressarci dell'orientamento complessivo