do la condizione di servo ».1 Grazie all'aiuto di ottimi maestri, si pose sulle
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cano le radici di tante Istituzioni ecclesiastiche e civili, studiano la storia dei
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della società a cui apparteniamo, delle tendenze che la animano e degli
influssi positivi o negativi che essa esercita sulla formazione delle nuove
generazioni. La presenza stessa della comunità dei credenti, il suo impegno
educativo e culturale, il messaggio di fede, di fiducia e di amore di cui è
portatrice sono in realtà un servizio inestimabile verso il bene comune e
specialmente verso i ragazzi e i giovani che si stanno formando e prepa-
rando alla vita.
Cari fratelli e sorelle, c'è un ultimo punto sul quale desidero attirare la
vostra attenzione: esso è sommamente importante per la missione della
Chiesa e chiede il nostro impegno e anzitutto la nostra preghiera. Mi riferi-
sco alle vocazioni a seguire più da vicino il Signore Gesù nel sacerdozio
ministeriale e nella vita consacrata. La Diocesi di Roma negli ultimi de-
cenni è stata allietata dal dono di molte ordinazioni sacerdotali, che hanno
consentito di colmare le lacune del periodo precedente e anche di venire
incontro alle richieste di non poche Chiese sorelle bisognose di clero; ma i
segnali più recenti sembrano meno favorevoli e stimolano tutta la nostra
comunità diocesana a rinnovare al Signore, con umiltà e fiducia, la richie-
sta di operai per la sua messe.16 In maniera sempre delicata e rispettosa, ma
anche chiara e coraggiosa, dobbiamo rivolgere un peculiare invito alla
sequela di Gesù a quei giovani e a quelle giovani che appaiono più attratti
e affascinati dall'amicizia con Lui. In questa prospettiva la Diocesi desti-
nerà qualche nuovo sacerdote specificamente alla cura delle vocazioni, ma
sappiamo bene che in questo campo sono decisivi la preghiera e la qualità
complessiva della nostra testimonianza cristiana, l'esempio di vita dei sa-
cerdoti e delle anime consacrate, la generosità delle persone chiamate e
delle famiglie da cui esse provengono.
Cari fratelli e sorelle, vi affido queste riflessioni come contributo per il
dialogo di queste serate e per il lavoro del prossimo anno pastorale. Il
Signore ci doni sempre la gioia di credere in Lui, di crescere nella sua
amicizia, di seguirlo nel cammino della vita e di rendergli testimonianza
in ogni situazione, cosı̀ che possiamo trasmettere a chi verrà dopo di noi
l'immensa ricchezza e bellezza della fede in Gesù Cristo. Il mio affetto e la
mia benedizione vi accompagnano nel vostro lavoro. Grazie per la vostra
attenzione!
16 Cf. Mt 9, 37-38; Lc 10, 2.