do la condizione di servo ».1 Grazie all'aiuto di ottimi maestri, si pose sulle
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cano le radici di tante Istituzioni ecclesiastiche e civili, studiano la storia dei
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Acta Benedicti Pp. XVI 703
ad incremento della comunità ecclesiale. Sia Lui a renderci sempre attenti
perché, rifuggendo da ogni sorta di indifferentismo, mai eludiamo nell'esercizio
della carità la missione della comunità cattolica locale. Sempre col suo
coinvolgimento e nel più cordiale apprezzamento per le diverse espressioni
rituali, dovrà trovare concretezza la nostra sensibilità ecumenica ed inter-
religiosa.
Memori poi della parola di San Paolo: «Né chi pianta, né chi irriga è
qualche cosa, ma Dio che fa crescere »,2 scorgeremo sempre nella preghiera
la vera sorgente dell'impegno di carità e in essa verifı̀cheremo la sua autenti-
cità. Chiaro è l'ammonimento dello stesso Apostolo: « Ciascuno stia attento
come costruisce. Infatti, nessuno può porre diverso fondamento da quello che
già vi si trova, che è Gesù Cristo ».3 La radicazione eucaristica è indispensabile
alla nostra azione. Sulla «misura eucaristica » dovranno svilupparsi le pro-
spettive del movimento della carità ecclesiale: solo ciò che non contraddice
anzi si ritrova e trae alimento dal mistero dell'amore eucaristico e dalla
visione sul cosmo, sull'uomo e sulla storia che da esso scaturisce dà garanzia
di autenticità al nostro donare e sicuro fondamento al nostro edificare. È
quanto ho affermato nell'Esortazione post-sinodale Sacramentam caritatis:
« Il cibo della verità ci spinge a denunciare le situazioni indegne dell'uomo,
in cui si muore per mancanza di cibo a causa dell'ingiustizia e dello sfrutta-
mento, e ci dona nuova forza e coraggio per lavorare senza sosta all'edifica-
zione della civiltà dell'amore ».4 Ma proprio l'ispirazione eucaristica del nostro
agire interpellerà in profondità l'uomo, il quale non può vivere dı̀ solo
pane,5 per annunciargli il cibo della vita eterna, preparato da Dio nel
Figlio Gesù.
Vi affido queste prospettive con grande fiducia e rinnovo il più sentito
ringraziamento a Sua Beatitudine il Cardinale Ignace Moussa Daoud, che si è
molto prodigato in questi anni anche come Presidente della R.O.A.C.O..
Invocando sui vostri lavori l'intercessione della Santissima Madre di Dio, a
tutti imparto di cuore la Benedizione Apostolica.
2 1 Cor 3, 7. 3 1 Cor 10-11. 4 N. 90. 5 Cf. Lc 4, 4.