do la condizione di servo ».1 Grazie all'aiuto di ottimi maestri, si pose sulle
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cano le radici di tante Istituzioni ecclesiastiche e civili, studiano la storia dei
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e gli dice questo. Ma oggi questo assioma secondo cui l'uomo intende fare
quanto è nella sua natura, un matrimonio unico, fedele, si trasforma in un
assioma un po' diverso. «Volunt contrahere matrimonium sicut ceteri homines ».
Non è semplicemente più la natura che parla, ma i « ceteri homines », quanto
fanno tutti. E quanto fanno oggi tutti non è più semplicemente il matrimonio
naturale, secondo il Creatore, secondo la creazione. Ciò che fanno i « ceteri
homines » è sposarsi con l'idea che un giorno il matrimonio possa fallire e si
possa cosı̀ passare ad un altro, ad un terzo e ad un quarto matrimonio. Questo
modello « come fanno tutti » diventa cosı̀ un modello in contrasto con quanto
dice la natura. Diventa cosı̀ normale sposarsi, divorziare, risposarsi e nessuno
pensa che sia una cosa che va contro la natura umana o comunque si trova
difficilmente uno che pensi cosı̀. Perciò per aiutare ad arrivare realmente al
matrimonio, non solo nel senso della Chiesa, ma del Creatore, dobbiamo
riparare la capacità di ascoltare la natura. Ritorniamo al primo quesito, alla
prima domanda. Riscoprire dietro a ciò che fanno tutti, quanto ci dice la
natura stessa, che parla in modo diverso da questa abitudine moderna. Ci
invita, infatti, al matrimonio per la vita, in una fedeltà per la vita, anche con
le sofferenze del crescere insieme nell'amore. Quindi, questi corsi preparatori
al matrimonio dovrebbero essere un riparare la voce della natura, del Crea-
tore, in noi, riscoprire dietro a quanto fanno tutti i « ceteri homines », quanto ci
dice intimamente il nostro stesso essere. In questa situazione, quindi, fra
quanto fanno tutti e quanto dice il nostro essere, i corsi preparatori devono
essere un cammino di riscoperta, per reimparare quanto il nostro essere ci
dice, aiutare ad arrivare ad una vera decisione per il matrimonio secondo il
Creatore e secondo il Redentore. Quindi, questi corsi preparatori per « impa-
rare se stessi », per imparare la vera volontà matrimoniale, sono di grande
importanza. Ma non basta la preparazione, le grandi crisi vengono dopo.
Quindi, un permanente accompagnare, almeno nei primi dieci anni, è molto
importante. Perciò, in parrocchia, bisogna non solo curare i corsi di prepara-
zione, ma la comunione nel cammino dopo, l'accompagnarsi, l'aiutarsi reci-
procamente. Che i sacerdoti, ma non solo, anche le famiglie, che hanno già
fatto queste esperienze, che conoscono queste sofferenze, queste tentazioni,
siano presenti nei momenti di crisi. È importante la presenza di una rete di
famiglie che si aiutano e diversi movimenti possono recare un grande contri-
buto. La prima parte della mia risposta vede il prevenire, non solo nel senso
di preparare, ma di accompagnare, la presenza di una rete di famiglie che
aiuti questa situazione moderna, dove tutto parla contro la fedeltà a vita.
Bisogna aiutare a trovare, ad imparare anche con sofferenza, questa fedeltà.