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mondo. E quando uno si lamenta: e va cosı̀, non si può fare niente, ah la
gioventù... Vi faccio una domanda: voi conoscete cristiani cosı̀? Ce ne sono, ce
ne sono! Ma, il cristiano deve essere coraggioso e davanti al problema, da-
vanti ad una crisi sociale, religiosa deve avere il coraggio di andare avanti,
andare avanti con coraggio. E quando non si può far niente, con pazienza:
sopportando. Sopportare. Coraggio e pazienza, queste due virtù di Paolo.
Coraggio: andare avanti, fare le cose, dare testimonianza forte; avanti! Sop-
portare: portare sulle spalle le cose che non si possono cambiare ancora. Ma
andare avanti con questa pazienza, con questa pazienza che ci dà la grazia.
Ma, cosa dobbiamo fare con il coraggio e con la pazienza? Uscire da noi stessi:
uscire da noi stessi. Uscire dalle nostre comunità, per andare lı̀ dove gli
uomini e le donne vivono, lavorano e soffrono e annunciare loro la misericor-
dia del Padre che si è fatta conoscere agli uomini in Gesù Cristo di Nazareth.
Annunciare questa grazia che ci è stata regalata da Gesù. Se ai sacerdoti,
Giovedı̀ Santo, ho chiesto di essere pastori con l'odore delle pecore, a voi, cari
fratelli e sorelle, dico: siate ovunque portatori della Parola di vita nei nostri
quartieri, nei luoghi di lavoro e dovunque le persone si ritrovino e sviluppino
relazioni. Voi dovete andare fuori. Io non capisco le comunità cristiane che
sono chiuse, in parrocchia. Voglio dirvi una cosa. Nel Vangelo è bello quel
brano che ci parla del pastore che, quando torna all'ovile, si accorge che
manca una pecora, lascia le 99 e va a cercarla, a cercarne una. Ma, fratelli
e sorelle, noi ne abbiamo una; ci mancano le 99! Dobbiamo uscire, dobbiamo
andare da loro! In questa cultura - diciamoci la verità - ne abbiamo
soltanto una, siamo minoranza! E noi sentiamo il fervore, lo zelo apostolico
di andare e uscire e trovare le altre 99? Questa è una responsabilità grande, e
dobbiamo chiedere al Signore la grazia della generosità e il coraggio e la
pazienza per uscire, per uscire ad annunziare il Vangelo. Ah, questo è difficile.
È più facile restare a casa, con quell'unica pecorella! È più facile con quella
pecorella, pettinarla, accarezzarla... ma noi preti, anche voi cristiani, tutti: il
Signore ci vuole pastori, non pettinatori di pecorelle; pastori! E quando una
comunità è chiusa, sempre tra le stesse persone che parlano, questa comunità
non è una comunità che dà vita. È una comunità sterile, non è feconda. La
fecondità del Vangelo viene per la grazia di Gesù Cristo, ma attraverso noi, la
nostra predicazione, il nostro coraggio, la nostra pazienza.
Viene un po' lunga la cosa, vero? Ma non è facile! Dobbiamo dirci la
verità: il lavoro di evangelizzare, di portare avanti la grazia gratuitamente
non è facile, perché non siamo noi soli con Gesù Cristo; c'è anche un avver-