acta apostolicae sedis c o m m e n t a r i u m o f f i c i a l e
160 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
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Congregatio de Causis Sanctorum 249
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Acta Francisci Pp. 185
mi lascio abbracciare? mi viene alla mente un grande sacerdote di Buenos
aires, ha meno anni di me, ne avrà 72… una volta è venuto da me. È un
grande confessore: c'è sempre la coda lì da lui… i preti, la maggioranza,
vanno da lui a confessarsi… È un grande confessore. e una volta è venuto
da me: « ma Padre… », « dimmi », « io ho un po' di scrupolo, perché io so
che perdono troppo! »; « Prega… se tu perdoni troppo… ». e abbiamo parlato
della misericordia. a un certo punto mi ha detto: « Sai, quando io sento
che è forte questo scrupolo, vado in cappella, davanti al tabernacolo, e
gli dico: Scusami, tu hai la colpa, perché mi hai dato il cattivo esempio!
e me ne vado tranquillo… ». È una bella preghiera di misericordia! Se uno
nella confessione vive questo su di sé, nel proprio cuore, può anche do-
narlo agli altri.
il prete è chiamato a imparare questo, ad avere un cuore che si com-
muove. i preti - mi permetto la parola - « asettici » quelli « di laboratorio »,
tutto pulito, tutto bello, non aiutano la chiesa. la chiesa oggi possiamo
pensarla come un « ospedale da campo ». Questo scusatemi lo ripeto, perché
lo vedo così, lo sento così: un « ospedale da campo ». c'è bisogno di curare
le ferite, tante ferite! tante ferite! c'è tanta gente ferita, dai problemi
materiali, dagli scandali, anche nella chiesa... gente ferita dalle illusioni
del mondo… noi preti dobbiamo essere lì, vicino a questa gente. miseri-
cordia significa prima di tutto curare le ferite. Quando uno è ferito, ha
bisogno subito di questo, non delle analisi, come i valori del colesterolo,
della glicemia… ma c'è la ferita, cura la ferita, e poi vediamo le analisi.
Poi si faranno le cure specialistiche, ma prima si devono curare le ferite
aperte. Per me questo, in questo momento, è più importante. e ci sono
anche ferite nascoste, perché c'è gente che si allontana per non far vedere
le ferite… mi viene in mente l'abitudine, per la legge mosaica, dei lebbrosi
al tempo di gesù, che sempre erano allontanati, per non contagiare… c'è
gente che si allontana per la vergogna, per quella vergogna di non far
vedere le ferite… e si allontanano forse un po' con la faccia storta, contro
la chiesa, ma nel fondo, dentro c'è la ferita… Vogliono una carezza! e voi,
cari confratelli - vi domando - conoscete le ferite dei vostri parrocchiani?
le intuite? Siete vicini a loro? È la sola domanda…