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L'amore di Dio rimane per sempre, è fedele a se stesso, alla « parola data
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Congregatio de Causis Sanctorum 205
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Congregatio de Causis Sanctorum 207
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Congregatio de Causis Sanctorum 209
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Congregatio de Causis Sanctorum 211
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Congregatio de Institutione Catholica 219
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testo del Libro della Genesi, che può anche accompagnare il gesto dell'impo-
sizione: «Ricordati che sei polvere e in polvere tornerai ».1
Fermiamoci un momento su questo passo della Genesi. Esso conclude il
giudizio pronunciato da Dio dopo il peccato originale: Dio maledice il serpen-
te, che ha fatto cadere nel peccato l'uomo e la donna; poi punisce la donna
annunciandole i dolori del parto e una relazione sbilanciata con il marito;
infine punisce l'uomo, gli annuncia la fatica nel lavorare e maledice il suolo.
«Maledetto il suolo per causa tua! »,2 a causa del tuo peccato. Dunque, l'uomo
e la donna non sono maledetti direttamente come lo è invece il serpente, ma,
a causa del peccato di Adamo, è maledetto il suolo, da cui egli era stato
tratto. Rileggiamo il magnifico racconto della creazione dell'uomo dalla ter-
ra: « Allora il Signore Dio plasmò l'uomo con polvere del suolo e soffiò nelle
sue narici un alito di vita e l'uomo divenne un essere vivente. Poi il Signore
Dio piantò un giardino in Eden, a oriente, e vi collocò l'uomo che aveva
plasmato »; 3 cosı̀ nel Libro della Genesi.
Ecco dunque che il segno della cenere ci riporta al grande affresco della
creazione, in cui si dice che l'essere umano è una singolare unità di materia e
di soffio divino, attraverso l'immagine della polvere del suolo plasmata da
Dio e animata dal suo respiro insufflato nelle narici della nuova creatura.
Possiamo osservare come nel racconto della Genesi il simbolo della polvere
subisca una trasformazione negativa a causa del peccato. Mentre prima della
caduta il suolo è una potenzialità totalmente buona, irrigata da una polla
d'acqua 4 e capace, per l'opera di Dio, di germinare « ogni sorta di alberi
graditi alla vista e buoni da mangiare »,5 dopo la caduta e la conseguente
maledizione divina esso produrrà « spine e cardi » e solo in cambio di « dolore »
e « sudore del volto » concederà all'uomo i suoi frutti.6 La polvere della terra
non richiama più solo il gesto creatore di Dio, tutto aperto alla vita, ma
diventa segno di un inesorabile destino di morte: « Polvere tu sei e in polvere
ritornerai ».7
È evidente nel testo biblico che la terra partecipa della sorte dell'uomo.
Dice in proposito san Giovanni Crisostomo in una sua omelia: « Vedi come
1 Cfr Gn 3, 19. 2 Gn 3, 17. 3 Gn 2, 7-8. 4 Gn 2, 6. 5 Gn 2, 9. 6 Cfr Gn 3, 17-18. 7 Gn 3, 19.