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Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale184
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale186
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Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale192
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale194
L'amore di Dio rimane per sempre, è fedele a se stesso, alla « parola data
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Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale202
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale204
Congregatio de Causis Sanctorum 205
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale206
Congregatio de Causis Sanctorum 207
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale208
Congregatio de Causis Sanctorum 209
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale210
Congregatio de Causis Sanctorum 211
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale212
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale214
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale216
Congregatio pro Gentium Evangelizatione 217
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale218
Congregatio de Institutione Catholica 219
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Congregatio de Institutione Catholica 221
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale222
Congregatio de Institutione Catholica 223
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale224
Congregatio de Institutione Catholica 225
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale226
Congregatio de Institutione Catholica 227
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale228
Congregatio de Institutione Catholica 229
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale230
Congregatio de Institutione Catholica 231
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale232
Congregatio de Institutione Catholica 233
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Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale164
Il brano evangelico odierno presenta Pietro che, mosso da un'ispirazione
divina, esprime la propria salda fede in Gesù, il Figlio di Dio ed il Messia
promesso. In risposta a questa limpida professione di fede, fatta da Pietro
anche a nome degli altri Apostoli, Cristo gli rivela la missione che intende
affidargli, quella cioè di essere la « pietra », la « roccia », il fondamento visibile
su cui è costruito l'intero edificio spirituale della Chiesa.3 Tale denominazione
di « roccia-pietra » non fa riferimento al carattere della persona, ma va com-
presa solo a partire da un aspetto più profondo, dal mistero: attraverso
l'incarico che Gesù gli conferisce, Simon Pietro diventerà ciò che egli non è
attraverso « la carne e il sangue ». L'esegeta Joachim Jeremias ha mostrato
che sullo sfondo è presente il linguaggio simbolico della « roccia santa ». Al
riguardo può aiutarci un testo rabbinico in cui si afferma: « Il Signore disse:
"Come posso creare il mondo, quando sorgeranno questi senza-Dio e mi si
rivolteranno contro?". Ma quando Dio vide che doveva nascere Abramo,
disse: "Guarda, ho trovato una roccia, sulla quale posso costruire e fondare
il mondo". Perciò egli chiamò Abramo una roccia ». Il profeta Isaia vi fa
riferimento quando ricorda al popolo « guardate alla roccia da cui siete stati
tagliati... ad Abramo vostro padre ».4 Abramo, il padre dei credenti, con la sua
fede viene visto come la roccia che sostiene la creazione. Simone, che per
primo ha confessato Gesù come il Cristo ed è stato il primo testimone della
risurrezione, diventa ora, con la sua fede rinnovata, la roccia che si oppone
alle forze distruttive del male.
Cari fratelli e sorelle! Questo episodio evangelico che abbiamo ascoltato
trova una ulteriore e più eloquente spiegazione in un conosciutissimo elemen-
to artistico che impreziosisce questa Basilica Vaticana: l'altare della Catte-
dra. Quando si percorre la grandiosa navata centrale e, oltrepassato il tran-
setto, si giunge all'abside, ci si trova davanti a un enorme trono di bronzo,
che sembra librarsi, ma che in realtà è sostenuto dalle quattro statue di
grandi Padri della Chiesa d'Oriente e d'Occidente. E sopra il trono, circon-
data da un trionfo di angeli sospesi nell'aria, risplende nella finestra ovale la
gloria dello Spirito Santo. Che cosa ci dice questo complesso scultoreo, dovuto
al genio del Bernini? Esso rappresenta una visione dell'essenza della Chiesa e,
all'interno di essa, del magistero petrino.
3 Cfr Mt 16, 16-19. 4 51, 1-2.