Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale160
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale162
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Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale166
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Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale170
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale172
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale174
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Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale178
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale180
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Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale184
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale186
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Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale192
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale194
L'amore di Dio rimane per sempre, è fedele a se stesso, alla « parola data
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Congregatio de Causis Sanctorum 205
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale206
Congregatio de Causis Sanctorum 207
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale208
Congregatio de Causis Sanctorum 209
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale210
Congregatio de Causis Sanctorum 211
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale212
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale214
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Congregatio pro Gentium Evangelizatione 217
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale218
Congregatio de Institutione Catholica 219
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Congregatio de Institutione Catholica 221
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale222
Congregatio de Institutione Catholica 223
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale224
Congregatio de Institutione Catholica 225
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale226
Congregatio de Institutione Catholica 227
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Congregatio de Institutione Catholica 229
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Congregatio de Institutione Catholica 231
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Congregatio de Institutione Catholica 233
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Acta Benedicti Pp. XVI 203
carlo »,24 senza cercare l'utile proprio «ma quello di molti, perché giungano
alla salvezza ».25 Questa reciproca correzione ed esortazione, in spirito di
umiltà e di carità, deve essere parte della vita della comunità cristiana.
I discepoli del Signore, uniti a Cristo mediante l'Eucaristia, vivono in una
comunione che li lega gli uni agli altri come membra di un solo corpo. Ciò
significa che l'altro mi appartiene, la sua vita, la sua salvezza riguardano la
mia vita e la mia salvezza. Tocchiamo qui un elemento molto profondo della
comunione: la nostra esistenza è correlata con quella degli altri, sia nel bene
che nel male; sia il peccato, sia le opere di amore hanno anche una dimensione
sociale. Nella Chiesa, corpo mistico di Cristo, si verifica tale reciprocità: la
comunità non cessa di fare penitenza e di invocare perdono per i peccati dei
suoi figli, ma si rallegra anche di continuo e con giubilo per le testimonianze
di virtù e di carità che in essa si dispiegano. « Le varie membra abbiano cura
le une delle altre »,26 afferma San Paolo, perché siamo uno stesso corpo. La
carità verso i fratelli, di cui è un'espressione l'elemosina - tipica pratica
quaresimale insieme con la preghiera e il digiuno - si radica in questa co-
mune appartenenza. Anche nella preoccupazione concreta verso i più poveri
ogni cristiano può esprimere la sua partecipazione all'unico corpo che è la
Chiesa. Attenzione agli altri nella reciprocità è anche riconoscere il bene che il
Signore compie in essi e ringraziare con loro per i prodigi di grazia che il Dio
buono e onnipotente continua a operare nei suoi figli. Quando un cristiano
scorge nell'altro l'azione dello Spirito Santo, non può che gioirne e dare gloria
al Padre celeste.27
3. « Per stimolarci a vicenda nella carità e nelle opere buone »: camminare
insieme nella santità
Questa espressione della Lettera agli Ebrei 28 ci spinge a considerare la
chiamata universale alla santità, il cammino costante nella vita spirituale, ad
aspirare ai carismi più grandi e a una carità sempre più alta e più feconda.29
L'attenzione reciproca ha come scopo il mutuo spronarsi ad un amore effet-
tivo sempre maggiore, « come la luce dell'alba, che aumenta lo splendore fino
24 Ibid., 15, 2. 25 1 Cor 10, 33. 26 1 Cor 12, 25. 27 Cfr Mt 5, 16. 28 10, 24. 29 Cfr 1 Cor 12, 31-13, 13.