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Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale194
L'amore di Dio rimane per sempre, è fedele a se stesso, alla « parola data
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Congregatio de Causis Sanctorum 205
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale206
Congregatio de Causis Sanctorum 207
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale208
Congregatio de Causis Sanctorum 209
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Congregatio de Causis Sanctorum 211
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale212
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale214
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Congregatio pro Gentium Evangelizatione 217
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale218
Congregatio de Institutione Catholica 219
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Congregatio de Institutione Catholica 221
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale222
Congregatio de Institutione Catholica 223
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Congregatio de Institutione Catholica 225
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale226
Congregatio de Institutione Catholica 227
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Congregatio de Institutione Catholica 229
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Congregatio de Institutione Catholica 231
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Congregatio de Institutione Catholica 233
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altro potere contro di Lui! Sappiamo che oggi, con i mali che viviamo nel
mondo sempre più crescenti, molti dubitano dell'Onnipotenza di Dio; anzi
diversi teologi - anche buoni - dicono che Dio non sarebbe Onnipotente,
perché non sarebbe compatibile con l'onnipotenza quanto vediamo nel mon-
do; e cosı̀ essi vogliono creare una nuova apologia, scusare Dio e « discolpare »
Dio da questi mali. Ma questo non è il modo giusto, perché se Dio non è
Onnipotente, se ci sono e rimangono altri poteri, non è veramente Dio e non è
speranza, perché alla fine rimarrebbe il politeismo, alla fine rimarrebbe la
lotta, il potere del male. Dio è Onnipotente, l'unico Dio. Certo, nella storia si è
dato un limite alla sua onnipotenza, riconoscendo la nostra libertà. Ma alla
fine tutto ritorna e non rimane altro potere; questa è la speranza: che la luce
vince, l'amore vince! Alla fine non rimane la forza del male, rimane solo
Dio! E cosı̀ siamo nel cammino della speranza, camminando verso l'unità
dell'unico Dio, rivelatosi per lo Spirito Santo, nell'Unico Signore, Cristo.
Poi da questa grande visione, san Paolo scende un po' ai dettagli e dice di
Cristo: «Asceso in alto ha portato con sé i prigionieri, ha distribuito doni agli
uomini ».19 L'Apostolo cita il Salmo 68, che descrive in modo poetico la salita
di Dio con l'Arca dell'Alleanza verso le altezze, verso la cima del Monte Sion,
verso il tempio: Dio come vincitore che ha superato gli altri, che sono prigio-
nieri, e, come un vero vincitore, distribuisce doni. Il Giudaismo ha visto in
questo piuttosto un'immagine di Mosé, che sale verso il Monte Sinai per
ricevere nell'altezza la volontà di Dio, i Comandamenti, non considerati come
peso, ma come il dono di conoscere il Volto di Dio, la volontà di Dio. Paolo,
alla fine, vede qui un'immagine dell'ascesa di Cristo che sale in alto dopo
essere sceso; sale e tira l'umanità verso Dio, fa posto per la carne e il sangue in
Dio stesso; ci tira verso l'altezza del suo essere Figlio e ci libera dalla prigionia
del peccato, ci rende liberi perché vincitore. Essendo vincitore, Egli distribui-
sce i doni. E cosı̀ siamo arrivati dall'ascesa di Cristo alla Chiesa. I doni sono la
charis come tale, la grazia: essere nella grazia, nell'amore di Dio. E poi i
carismi che concretizzano la charis nelle singole funzioni e missioni: apostoli,
profeti, evangelisti, pastori e maestri per edificare cosı̀ il Corpo di Cristo.20
Non vorrei entrare adesso in un'esegesi dettagliata. È molto discusso qui
che cosa voglia dire apostoli, profeti... In ogni caso, possiamo dire che la
Chiesa è costruita sul fondamento della fede apostolica, che rimane sempre
presente: gli Apostoli, nella successione apostolica, sono presenti nei Pastori,
19 Ef 4, 8. 20 Cfr Ef 4, 11.