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L'amore di Dio rimane per sempre, è fedele a se stesso, alla « parola data
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Congregatio de Institutione Catholica 219
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L'amore di Dio rimane per sempre, è fedele a se stesso, alla « parola data
per mille generazioni ».10 Occorre, pertanto, riannunciare, specialmente alle
nuove generazioni, la bellezza invitante di questo amore divino, che precede e
accompagna: esso è la molla segreta, è la motivazione che non viene meno,
anche nelle circostanze più difficili.
Cari fratelli e sorelle, è a questo amore che dobbiamo aprire la nostra vita,
ed è alla perfezione dell'amore del Padre 11 che ci chiama Gesù Cristo ogni
giorno! La misura alta della vita cristiana consiste infatti nell'amare « come »
Dio; si tratta di un amore che si manifesta nel dono totale di sé fedele e
fecondo. Alla priora del monastero di Segovia, in pena per la drammatica
situazione di sospensione in cui egli si trovava in quegli anni, San Giovanni
della Croce risponde invitandola ad agire secondo Dio: «Non pensi ad altro
se non che tutto è disposto da Dio; e dove non c'è amore, metta amore e
raccoglierà amore ».12
Su questo terreno oblativo, nell'apertura all'amore di Dio e come frutto di
questo amore, nascono e crescono tutte le vocazioni. Ed è attingendo a questa
sorgente nella preghiera, con l'assidua frequentazione della Parola e dei Sa-
cramenti, in particolar modo dell'Eucaristia, che è possibile vivere l'amore
verso il prossimo nel quale si impara a scorgere il volto di Cristo Signore.13
Per esprimere il legame inscindibile che intercorre tra questi « due amori »
- l'amore verso Dio e quello verso il prossimo - scaturiti dalla medesima
sorgente divina e ad essa orientati, il Papa San Gregorio Magno usa l'esempio
della pianticella: «Nel terreno del nostro cuore [Dio] ha piantato prima la
radice dell'amore verso di Lui e poi si è sviluppato, come chioma, l'amore
fraterno ».14
Queste due espressioni dell'unico amore divino, devono essere vissute con
particolare intensità e purezza di cuore da coloro che hanno deciso di intra-
prendere un cammino di discernimento vocazionale verso il ministero sacer-
dotale e la vita consacrata; ne costituiscono l'elemento qualificante. Infatti,
l'amore per Dio, di cui i presbiteri e i religiosi diventano immagini visibili
- seppure sempre imperfette - è la motivazione della risposta alla chiamata
di speciale consacrazione al Signore attraverso l'Ordinazione presbiterale o la
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10 Sal 105, 8. 11 Cfr Mt 5, 48. 12 Epistolario, 26. 13 Cfr Mt 25, 31-46. 14 Moralium Libri, sive expositio in Librum B. Job, Lib. VII, cap. 24, 28: PL 75, 780D.