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L'amore di Dio rimane per sempre, è fedele a se stesso, alla « parola data
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Congregatio de Causis Sanctorum 205
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Congregatio de Causis Sanctorum 207
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Congregatio de Causis Sanctorum 209
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Congregatio de Causis Sanctorum 211
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Congregatio pro Gentium Evangelizatione 217
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Congregatio de Institutione Catholica 219
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Congregatio de Institutione Catholica 221
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Congregatio de Institutione Catholica 223
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sono oggetto della sollecita e premurosa Provvidenza divina,6 e a « rendersi
conto » della trave che c'è nel proprio occhio prima di guardare alla pagliuzza
nell'occhio del fratello.7 Lo troviamo anche in un altro passo della stessa
Lettera agli Ebrei, come invito a « prestare attenzione a Gesù »,8 l'apostolo
e sommo sacerdote della nostra fede. Quindi, il verbo che apre la nostra
esortazione invita a fissare lo sguardo sull'altro, prima di tutto su Gesù, e
ad essere attenti gli uni verso gli altri, a non mostrarsi estranei, indifferenti
alla sorte dei fratelli. Spesso, invece, prevale l'atteggiamento contrario: l'in-
differenza, il disinteresse, che nascono dall'egoismo, mascherato da una par-
venza di rispetto per la « sfera privata ». Anche oggi risuona con forza la voce
del Signore che chiama ognuno di noi a prendersi cura dell'altro. Anche oggi
Dio ci chiede di essere « custodi » dei nostri fratelli,9 di instaurare relazioni
caratterizzate da premura reciproca, da attenzione al bene dell'altro e a tutto
il suo bene. Il grande comandamento dell'amore del prossimo esige e sollecita
la consapevolezza di avere una responsabilità verso chi, come me, è creatura e
figlio di Dio: l'essere fratelli in umanità e, in molti casi, anche nella fede, deve
portarci a vedere nell'altro un vero alter ego, amato in modo infinito dal
Signore. Se coltiviamo questo sguardo di fraternità, la solidarietà, la giusti-
zia, cosı̀ come la misericordia e la compassione, scaturiranno naturalmente
dal nostro cuore. Il Servo di Dio Paolo VI affermava che il mondo soffre oggi
soprattutto di una mancanza di fraternità: « Il mondo è malato. Il suo male
risiede meno nella dilapidazione delle risorse o nel loro accaparramento
da parte di alcuni, che nella mancanza di fraternità tra gli uomini e tra
i popoli ».10
L'attenzione all'altro comporta desiderare per lui o per lei il bene, sotto
tutti gli aspetti: fisico, morale e spirituale. La cultura contemporanea sembra
aver smarrito il senso del bene e del male, mentre occorre ribadire con forza
che il bene esiste e vince, perché Dio è « buono e fa il bene ».11 Il bene è ciò che
suscita, protegge e promuove la vita, la fraternità e la comunione. La respon-
sabilità verso il prossimo significa allora volere e fare il bene dell'altro, desi-
derando che anch'egli si apra alla logica del bene; interessarsi al fratello vuol
dire aprire gli occhi sulle sue necessità. La Sacra Scrittura mette in guardia
6 Cfr Lc 12, 24. 7 Cfr Lc 6, 41. 8 3, 1. 9 Cfr Gn 4, 9. 10 Lett. enc. Populorum progressio [26 marzo 1967], n. 66. 11 Sal 119, 68.