Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale160
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale162
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Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale166
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale168
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale170
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale172
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale174
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale176
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale178
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale180
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale182
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale184
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale186
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Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale192
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale194
L'amore di Dio rimane per sempre, è fedele a se stesso, alla « parola data
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Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale200
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale202
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale204
Congregatio de Causis Sanctorum 205
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale206
Congregatio de Causis Sanctorum 207
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale208
Congregatio de Causis Sanctorum 209
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale210
Congregatio de Causis Sanctorum 211
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale212
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale214
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale216
Congregatio pro Gentium Evangelizatione 217
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale218
Congregatio de Institutione Catholica 219
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Congregatio de Institutione Catholica 221
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Congregatio de Institutione Catholica 223
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Congregatio de Institutione Catholica 225
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale226
Congregatio de Institutione Catholica 227
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Congregatio de Institutione Catholica 229
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Congregatio de Institutione Catholica 233
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Acta Benedicti Pp. XVI 201
dal pericolo di avere il cuore indurito da una sorta di « anestesia spirituale »
che rende ciechi alle sofferenze altrui. L'evangelista Luca riporta due para-
bole di Gesù in cui vengono indicati due esempi di questa situazione che può
crearsi nel cuore dell'uomo. In quella del buon Samaritano, il sacerdote e il
levita « passano oltre », con indifferenza, davanti all'uomo derubato e percosso
dai briganti,12 e in quella del ricco epulone, quest'uomo sazio di beni non si
avvede della condizione del povero Lazzaro che muore di fame davanti alla
sua porta.13 In entrambi i casi abbiamo a che fare con il contrario del « pre-
stare attenzione », del guardare con amore e compassione. Che cosa impedisce
questo sguardo umano e amorevole verso il fratello? Sono spesso la ricchezza
materiale e la sazietà, ma è anche l'anteporre a tutto i propri interessi e le
proprie preoccupazioni. Mai dobbiamo essere incapaci di « avere misericordia »
verso chi soffre; mai il nostro cuore deve essere talmente assorbito dalle
nostre cose e dai nostri problemi da risultare sordo al grido del povero. Invece
proprio l'umiltà di cuore e l'esperienza personale della sofferenza possono
rivelarsi fonte di risveglio interiore alla compassione e all'empatia: « Il giusto
riconosce il diritto dei miseri, il malvagio invece non intende ragione ».14 Si
comprende cosı̀ la beatitudine di « coloro che sono nel pianto »,15 cioè di quanti
sono in grado di uscire da se stessi per commuoversi del dolore altrui. L'in-
contro con l'altro e l'aprire il cuore al suo bisogno sono occasione di salvezza
e di beatitudine.
Il « prestare attenzione » al fratello comprende altresı̀ la premura per il suo
bene spirituale. E qui desidero richiamare un aspetto della vita cristiana che
mi pare caduto in oblio: la correzione fraterna in vista della salvezza eterna.
Oggi, in generale, si è assai sensibili al discorso della cura e della carità per il
bene fisico e materiale degli altri, ma si tace quasi del tutto sulla responsa-
bilità spirituale verso i fratelli. Non cosı̀ nella Chiesa dei primi tempi e nelle
comunità veramente mature nella fede, in cui ci si prende a cuore non solo la
salute corporale del fratello, ma anche quella della sua anima per il suo
destino ultimo. Nella Sacra Scrittura leggiamo: «Rimprovera il saggio ed egli
ti sarà grato. Dà consigli al saggio e diventerà ancora più saggio; istruisci il
giusto ed egli aumenterà il sapere ».16 Cristo stesso comanda di riprendere il
12 Cfr Lc 10, 30-32. 13 Cfr Lc 16, 19. 14 Pr 29, 7. 15 Mt 5, 4. 16 Pr 9, 8s.