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quaestiones sociales, oeconomicas, politicas, culturales et religiosas quas
omnibus Nationibus totius orbis. Quid sibi vult vocabulum «dignum» operi
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Acta Benedicti Pp. XVI 737
contro l'oceano del male, esiste un fiume infinito e perciò sempre più grande di
tutte le ingiustizie del mondo, un fiume di bontà, di verità, di amore. Cosı̀ Dio
perdona trasformando il mondo ed entrando nel nostro mondo perché ci sia
realmente una forza, un fiume di bene più grande di tutto il male che può mai
esistere.
Cosı̀ l'indirizzo a Dio diventa un indirizzo a noi: cioè questo Dio ci invita a
metterci dalla sua parte, ad uscire dall'oceano del male, dell'odio, della violenza,
dell'egoismo e di identificarci, di entrare nel fiume del suo amore.
Proprio questo è il contenuto della prima parte della preghiera che segue:
«Fa' che la tua Chiesa si offra a te come sacrificio vivo e santo ». Questa do-
manda, diretta a Dio, va anche a noi stessi. È un accenno a due testi della
Lettera ai Romani. Noi stessi, con tutto il nostro essere, dobbiamo essere ado-
razione, sacrificio, restituire il nostro mondo a Dio e trasformare cosı̀ il mondo.
La funzione del sacerdozio è consacrare il mondo perché diventi ostia vivente,
perché il mondo diventi liturgia: che la liturgia non sia una cosa accanto alla
realtà del mondo, ma che il mondo stesso diventi ostia vivente, diventi liturgia.
È la grande visione che poi ha avuto anche Teilhard de Chardin: alla fine
avremo una vera liturgia cosmica, dove il cosmo diventi ostia vivente. E pre-
ghiamo il Signore perché ci aiuti a essere sacerdoti in questo senso, per aiutare
nella trasformazione del mondo, in adorazione di Dio, cominciando con noi
stessi. Che la nostra vita parli di Dio, che la nostra vita sia realmente liturgia,
annuncio di Dio, porta nella quale il Dio lontano diventa il Dio vicino, e
realmente dono di noi stessi a Dio.
Poi la seconda domanda. Preghiamo: «Fa' che il tuo popolo sperimenti
sempre la pienezza del tuo amore ». Nel testo latino va detto: « Saziaci con il
tuo amore ». Cosı̀ il testo accenna al salmo che abbiamo cantato, dove si dice:
«Apri la tua mano e sazi la fame di ogni vivente ». Quanta fame esiste nella
terra, fame di pane in tante parti del mondo: Sua Eccellenza ha parlato anche
delle sofferenze delle famiglie qui: fame di giustizia, fame di amore. E con questa
preghiera, preghiamo Dio: «Apri la tua mano e sazi realmente la fame di ogni
vivente. Sazi la fame nostra della verità, del tuo amore ».
Cosı̀ sia. Amen.