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quaestiones sociales, oeconomicas, politicas, culturales et religiosas quas
omnibus Nationibus totius orbis. Quid sibi vult vocabulum «dignum» operi
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Acta Benedicti Pp. XVI 739
care, del formare e del discernere. Tutto ciò è legato a quel piccolo seme, dono
misterioso della Provvidenza celeste, che sprigiona da sé una forza straordina-
ria. È infatti la Parola di Dio che di per se stessa opera efficacemente quanto
dice e desidera.
C'è un'altra parola di Gesù, che utilizza l'immagine del seme, e che si può
accostare alla parabola del seminatore: « Se il chicco di grano caduto in terra
non muore, rimane solo; se invece muore produce molto frutto ».1 Qui il Signore
insiste sulla correlazione tra la morte del seme e il «molto frutto » che esso
porterà. Il chicco di grano è Lui, Gesù. Il frutto è la « vita in abbondanza »,2
che Egli ci ha acquistato mediante la sua Croce. È questa anche la logica e la
vera fecondità di ogni pastorale vocazionale nella Chiesa: come Cristo, il sacer-
dote e l'animatore devono essere un « chicco di grano », che rinuncia a se stesso
per fare la volontà del Padre; che sa vivere nascosto dal clamore e dal rumore;
che rinuncia alla ricerca di quella visibilità e grandezza d'immagine che oggi
spesso diventano criteri e addirittura scopi di vita in tanta parte della nostra
cultura, ed affascinano molti giovani.
Cari amici, siate seminatori di fiducia e di speranza. È infatti profondo il
senso di smarrimento che spesso vive la gioventù di oggi. Non di rado le parole
umane sono prive di futuro e di prospettiva, prive anche di senso e di sapienza.
Si diffonde un atteggiamento di impazienza frenetica e una incapacità a vivere
il tempo dell'attesa. Eppure, questa può essere l'ora di Dio: la sua chiamata,
mediata dalla forza e dall'efficacia della Parola, genera un cammino di speranza
verso la pienezza della vita. La Parola di Dio può diventare veramente luce e
forza, sorgente di speranza, può tracciare un cammino che passa attraverso
Gesù, « via » e « porta »; attraverso la sua Croce, che è pienezza d'amore. È questo
il messaggio che ci viene dall'Anno Paolino appena concluso. San Paolo, con-
quistato da Cristo, è stato un suscitatore e formatore di vocazioni, come si vede
bene dai saluti delle sue lettere, dove compaiono decine di nomi propri, cioè
volti di uomini e donne che hanno collaborato con lui nel servizio del Vangelo.
Questo è anche il messaggio dell'Anno Sacerdotale appena iniziato: il Santo
Curato d'Ars, Giovanni Maria Vianney - che costituisce il « faro » di questo
nuovo itinerario spirituale - è stato un sacerdote che ha dedicato la sua vita
alla guida spirituale delle persone, con umiltà e semplicità, « gustando e veden-
do » la bontà di Dio nelle situazioni ordinarie. Egli si è cosı̀ dimostrato un vero
maestro nel ministero della consolazione e dell'accompagnamento vocazionale.
1 Gv 12, 24. 2 Gv 10, 10.