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rio Servi Dei, cuius auctoritas et vis iuridica a Congregatione de Causis Sanc-
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autorealizzazione, per immergersi in un'altra volontà, quella di Dio e lasciarsi
guidare da essa; fa vivere loro una fraternità, che nasce da questa disponibi-
lità totale a Dio,8 e che diventa il tratto distintivo della comunità di Gesù:
« Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avete amore gli uni per
gli altri ».9
Anche oggi, la sequela di Cristo è impegnativa; vuol dire imparare a tenere
lo sguardo su Gesù, a conoscerlo intimamente, ad ascoltarlo nella Parola e a
incontrarlo nei Sacramenti; vuol dire imparare a conformare la propria vo-
lontà alla Sua. Si tratta di una vera e propria scuola di formazione per quanti
si preparano al ministero sacerdotale ed alla vita consacrata, sotto la guida
delle competenti autorità ecclesiali. Il Signore non manca di chiamare, in
tutte le stagioni della vita, a condividere la sua missione e a servire la Chiesa
nel ministero ordinato e nella vita consacrata, e la Chiesa « è chiamata a
custodire questo dono, a stimarlo e ad amarlo: essa è responsabile della
nascita e della maturazione delle vocazioni sacerdotali ».10 Specialmente
in questo nostro tempo in cui la voce del Signore sembra soffocata da « altre
voci » e la proposta di seguirlo donando la propria vita può apparire troppo
difficile, ogni comunità cristiana, ogni fedele, dovrebbe assumere con consa-
pevolezza l'impegno di promuovere le vocazioni. È importante incoraggiare e
sostenere coloro che mostrano chiari segni della chiamata alla vita sacerdo-
tale e alla consacrazione religiosa, perché sentano il calore dell'intera comu-
nità nel dire il loro « sı̀ » a Dio e alla Chiesa. Io stesso li incoraggio come ho
fatto con coloro che si sono decisi ad entrare in Seminario e ai quali ho scritto:
« Avete fatto bene a farlo. Perché gli uomini avranno sempre bisogno di Dio,
anche nell'epoca del dominio tecnico del mondo e della globalizzazione: del
Dio che ci si è mostrato in Gesù Cristo e che ci raduna nella Chiesa universale,
per imparare con Lui e per mezzo di Lui la vera vita e per tenere presenti e
rendere efficaci i criteri della vera umanità ».11
Occorre che ogni Chiesa locale si renda sempre più sensibile e attenta alla
pastorale vocazionale, educando ai vari livelli, familiare, parrocchiale, asso-
ciativo, soprattutto i ragazzi, le ragazze e i giovani - come Gesù fece con i
discepoli - a maturare una genuina e affettuosa amicizia con il Signore,
coltivata nella preghiera personale e liturgica; ad imparare l'ascolto attento
8 Cfr. Mt 12, 49-50. 9 Gv 13, 35. 10 Giovanni Paolo II, Esort. ap. postsinodale Pastores dabo vobis, 41. 11 Lettera ai Seminaristi, 18 ottobre 2010.